Benessere

Le pause possono salvarti il cervello

Le pause possono salvarti il cervello

Inutile cercare di focalizzare l’attenzione costantemente

Rileggete i vostri articoli o le vostre e-mail più importanti? E lasciate passare qualche minuto prima di inviarle, o correggerle? Bravi siete sulla buona strada. Infatti sono le pause che possono salvarvi il cervello. Quei 5-10-15 minuti di inattività, vi fanno riscoprire errori, ma anche imprecisioni, o modi migliori di esporre i vostri pensieri. Impegnarsi mentalmente con continuità vi da la sensazione di essere iper-produttivi, ma non è così.

Le pause sgombrano il cervello

Sono le pause a liberare il cervello dalle scorie. Non è sempre necessario relegarsi in una stanza senza rumori a meditare, o a liberare la nostra materia grigia. Bastano le semplici attività quotidiane, lavare i piatti, svuotare la lavatrice o fare una breve passeggiata. Occuperete le mani e le gambe, e allo stesso svuoterete il vostro cervello da tutte le operazioni recenti. Noi italiani abbiamo inventato la pausa caffè proprio per questo, dobbiamo solo farne buon uso.

Anche i topolini han bisogno di pause

Esperimenti compiuti con cavie hanno dimostrato che i momenti di relax dopo un’azione, servono a memorizzare meglio. Topi immessi in un nuovo labirinto hanno dimostrato che, se venivano fatti riposare potevano trovare facilmente il percorso giusto. Se venivano re-immessi subito nello stesso labirinto, non rintracciavano l’uscita, pur avendola già trovata in precedenza. Se invece li si lasciava riposare per qualche minuto, e si dava loro modo di memorizzare l’esperienza, ritrovavano l’uscita quasi immediatamente.

Il cervello deve immagazzinare e collegare le singole esperienze

Per imparare qualcosa d’importante bisogna “digerirla”, la si deve studiare un po’, e poi fare una pausa. Molti docenti sanno che per far imparare bene alcuni concetti, il modo migliore è quello di lasciare passare un poco di tempo. Dopo aver introdotto un nuovo elemento, lo si lascia decantare. Ovviamente in aula non possono fare una passeggiata con gli alunni. Ma lasciano depositare un concetto, proponendo cose più leggere e alternandolo con un altro tema.

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Trasformare le idee in qualcosa di permanente

Un concetto, un’idea o una soluzione di un  problema ha bisogno di essere “controllato” meglio. Per accorgerci se un’idea funziona o ha appeal, dobbiamo abbandonarla per un po’ e poi riprenderla. Già i nostri avi sapevano come funziona il nostro cervello. Il più classico esempio è qualcosa che ci sforziamo di ricordare. Qualcosa che abbiamo sulla punta della lingua, che non riusciamo a ripescare dalla memoria. Se spostiamo la nostra attenzione, dedicandoci ad altro, il soggetto dimenticato riappare a distanza di pochi minuti. Una associazione di pensiero lo collegherà e lo libererà dalla nostra materia grigia, per renderlo disponibile.

 Lasciate vagare la mente, passeggiate

Per essere certi di sviluppare processi mentali che sono molti più complessi della memorizzazione, serve l’inattività. Mary Helen Immordino-Yang  professoressa di educazione, psicologia e neuroscienze nell’Università della California meridionale dice. “Gli stati riflessivi più profondi sono quelli, dove si intende il significato di ciò che sta accadendo. Lo si connette a sé e alla propria identità, e si integrano le conoscenze in narrazioni coerenti. Questo tipo di processi avviene solo quando, non si è troppo presi, da qualche attività del momento,”

Bloccati dal bisogno di nuovi input

Quando il tuo cervello è bombardato da nuovi stimoli o informazioni, fatica a generare un significato. Troppi input possono generare confusione.  Un ciclo di stimoli troppo ravvicinati, è spesso associato ad una sensazione di essere fuori controllo. Mentre invece le pause di inattività mentale, sembra facilitare la creatività e la risoluzione di problemi. Se ne sono accorti alcuni manager, che lasciano i loro creativi liberi di gestire i loro tempi di lavoro. Con pause, riposini o giochi, che ad un profano potrebbero sembrare folli, ma che sono invece liberatori per le nostre sinapsi. 

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La creatività ha bisogno di spazi liberi

Niente di meglio del lasciar vagare la mente per puntualizzare e rafforzare un punto importante. Se si presenta un problema, saper trovare 10 minuti per una passeggiata sgombra-cervello è un primo passo verso la soluzione. La concatenazione delle idee rappresenta essa stessa un valore non quantificabile. Saperla riconoscere ed apprezzare, è importante quanto formulare un nuovo concetto.

I processi mentali inconsci

Alcuni processi inconsci vengono liberati proprio quando si lascia vagabondare la mente. Le intuizioni accantonate mentre si fanno altre cose, risalgono a galla per essere riprese e amplificate. Privare il cervello del tempo libero ne soffoca le capacità. C’è chi lo paragona alla mancanza di sonno, ma a noi il cervello serve per ideare, e non solo per rimuginare sulle negatività. Un sano equilibrio tra essere attivi e lasciar libera la mente, porta a pensieri positivi, ed a trovare modi per evitare gli ostacoli. 

Saper  meditare è un’arte

Per alcuni è sgradevole fermarsi a pensare, soprattutto se non sono abituati a farlo. Ma è importante per il nostro benessere saper trovare il modo per farlo. Svuotare il cervello e lasciarlo vagare nelle sue associazioni porta a nuovi equilibri interiori. Se sedervi da qualche parte vi sembra poco produttivo, fate una passeggiata o dedicatevi alla cura della casa o del giardino. Spegnete la tv, silenziate il telefono e lasciatevi trasportare dai pensieri. Bastano 15 minuti e “bang” una nuova idea o nuova soluzione arriverà ad aiutarvi.

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le pause possono salvarvi il cervello 5-10-15 minuti di inattività vi fanno riscoprire errori e soluzioni a problemi che sembravano insormontabili
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