Si sta estendendo il fenomeno che spaventa i ricchi possessori di natanti
Le orche attaccano le barche, gli yacht e i vascelli che navigano nell’area dell’Oceano Atlantico vicino alle colonne d’Ercole. Il fenomeno ha già fatto affondare alcune imbarcazioni. Le orche attaccano le barche con l’intenzione di danneggiarle, rovesciarle, affondarle e distruggerle. Non si comprende da dove questo evento abbia preso inizio. Però gli attacchi ora si stanno diffondendo in altre aree marine. Le orche se la prendono con gli yacht
Nel Mare del Nord
Un marinaio olandese è stato attaccato nel Mare del Nord, diretto alla Scozia e alle Shetland. Stava pescando sgombri e nulla faceva pensare a qualche avvenimento eccezionale. L’orca si è avvicinata alla sua barca e l’ha colpita alla poppa. Poi l’ha colpita nuovamente più volte ed il pescatore s’è molto spaventato temendo di venire affondato. Fortunatamente tutto è finito bene, ma la notizia ha fatto il giro del mondo.
Una tecnica ben studiata
L’orca colpiva parti fondamentali dello scafo. Sembrava aver compreso quali erano i punti deboli del natante. Forse era solo un gioco, ma le testate e i morsi erano potenti, non sembrava esattamente un attacco per divertirsi. Il pescatore fortunatamente è potuto rientrare e raccontare la sua storia e questo ha fatto scattare molte domande ai biologi marini.
Perché un attacco così lontano.
L’area in cui si erano verificati gli “incidenti” con altre orche era quella atlantico-iberica, almeno a 2.000 miglia di distanza da questo evento. Possono le orche comunicare a simili distanze? O è in corso una ribellione di tutte le orche, decisa a tavolino (sempre ammesso che le orche abbiano un tavolo attorno a cui confrontarsi). Domande che non hanno risposte. Le balene hanno la possibilità di comunicare a moltissime miglia di distanza, ma le orche non sembravano possedere questa abilità.
Biologi spagnoli in allerta.
I biologi che studiano il fenomeno nell’area iberica cercano di trovare una soluzione. Vogliono marchiare le orche più aggressive con una sorta di etichetta elettronica che fornisca la loro posizione. In questo modo possono essere segnalate le loro presenze ai navigatori in transito. Non sarà semplice realizzarlo e forse aizzerà ancora di più le orche più riottose. Se il messaggio verrà diffuso anche in questo caso, molte altre orche potrebbero essere messe in allarme.
Gli attacchi forse scatenati da una femmina
C’è chi ritiene che alla base di queste “testate distruttive” alle barche, ci sia un incidente accaduto ad un’orca femmina. “White Gladis” questo il suo nome, pare che sia stata colpita da uno scafo e abbia “giurato” di vendicarsi. Potrebbe essere lei ad aver aizzato le sue compagne. Sono già 500 gli incidenti confermati negli ultimi due anni. In tre casi gli attacchi hanno avuto esiti fatali per le barche che erano così danneggiate da non poter essere salvate e sono affondate. Sono mammiferi molto intelligenti e sono abili a trovare i punti più delicati, attaccano spesso i timoni rendendo le barche non governabili. In un caso hanno continuato a dare colpi alla barca, inseguendola finché non è rientrata in porto.
Paura per le regate
Nell’area sud della penisola iberica ci sono spesso regate internazionali di grande rilevanza. Nell’ultima Ocean Race, una competizione velica che fa il giro del mondo è avvenuto uno scontro con le orche. Finché la barca filava a piena velocità hanno continuato ad attaccare, solo quando l’equipaggio ha ammainato tutte le vele, l’attacco è cessato. L’equipaggio era in fibrillazione, il pericolo era incombente, ma fortunatamente nessuno ha rischiato la vita. Le orche se la prendono con gli yacht.
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