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Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

Le crisi sanitarie pubbliche hanno fatto innovare infrastrutture, istruzione, e modificato le abitudini

A fine ‘800, una persona su sette in tutto il mondo era affetta da tubercolosi, la malattia è diventata la terza causa di morte negli Stati Uniti. I medici avevano compreso l’importanza della scoperta scientifica di Koch. Ovvero che la tubercolosi era causata da batteri. Questa comprensione però rimase confinata nell’ambiente medico, la maggior parte delle persone non faceva attenzione alla sua diffusione. I comportamenti che contribuivano alla trasmissione della malattia, restavano poco chiari per il comune cittadino. Non capivano che le cose che facevano potevano portare alla malattia. Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

Bere dallo stesso bicchiere

Una delle cause principali di diffusione era consumare bevande dagli stessi bicchieri, o bere dalla stessa bottiglia. Nessuno badava se, chi aveva giù usato lo stesso bicchiere, stesse tossendo o espettorando. Anche in ambito familiare, non c’era alcuna attenzione a chi usava bicchieri e tazze, infatti non tutti i membri possedevano un bicchiere personale. La pulizia del vasellame era spesso sommaria, solo una rapida immersione nell’acqua. Insufficiente a mantenere un livello igienico decente.

Guerra alla tubercolosi

Una campagna per educare il pubblico venne lanciata verso la fine del secolo. Venne stigmatizzato sia l’uso promiscuo di tazze e bicchieri, che lo sputo in pubblico. Una pratica allora molto comune. Vennero fatte sparire molte delle sputacchiere in uso nei luoghi pubblici, e vennero sostituite da altre con chiusura ermetica. Anche bere direttamente dalla bottiglia o condividerla divenne riprovevole. Questo elemento è ancora ben radicato nella cultura americana, dove bere a collo all’aperto è proibito. Questi elementari comportamenti igienici ridussero notevolmente i casi di tubercolosi. Modificarono le abitudini dei cittadini statunitensi e diffusero una maggiore attenzione verso l’igiene.

Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

Prossimo nemico la sporcizia

Le strade erano utilizzate come discariche a cielo aperto. I rifiuti venivano gettati a terra, a volte all’interno di fogli di giornale, a volte senza nemmeno quelli. Anche il contenuto dei vasi da notte veniva gettato dalle finestre. I bagni interni erano ancora sconosciuti, e solo le classi più agiate conoscevano la necessità di una maggiore igiene personale. Il traffico era servito solo da cavalli ed ognuno di loro lasciava escrementi e tracce odorose ovunque. Se un cavallo moriva, spesso veniva lasciato nel punto in cui cadeva. Erano troppo pesanti ed ingombranti, li lasciavano lì finché la decomposizione non li rendeva smembrabili. Nel solo 1880 sono state rimosse più di 1500 carcasse di cavalli dalle strade di New York. (1)

Epidemie troppo frequenti

Quando finalmente i leader civili e sanitari cominciarono a capire l’esplosività del pericolo in corso, affrontarono il problema. Le frequenti epidemie di tubercolosi, tifo e colera erano indubbiamente collegate alla spazzatura. Solo allora cominciarono a creare sistemi per lo smaltimento delle urine e delle feci umane. I miglioramenti tecnologici hanno aiutato il processo, negli anni successivi. Vennero introdotti sistemi di filtrazione a sabbia e di clorazione, per ripulire le acque comunali. I servizi igienici interni a causa dei costi, e della necessità di un sistema idraulico efficiente, andarono a rilento. I water closets divennero popolari, prima tra i ricchi, poi tra la classe media, solo molto dopo arrivarono nelle aree più povere. La riforma delle case popolari, e i nuovi impianti idraulici fecero finalmente sparire gli escrementi dalle strade pubbliche.

Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

Ventilazione e luminosità

Le evidenti migliorie della qualità della vita, dopo i suggerimenti dei medici, portarono a case con maggiore finestratura, per favorire i ricambi d’aria. Vennero aggiunti portici alle case, per poter stare maggiormente all’aperto. Buona ventilazione, più tempo all’aria aperta, contribuirono a mutare le abitudini della popolazione. L’attività sportiva cominciò a diventare qualcosa a cui puntare seriamente per migliorare la qualità della vita. Cominciarono a sorgere palestre anche nei quartieri più diseredati. I risultati del mens san in corpore sano non tardarono a diventare palesi.

Maggiore altruismo

Le crisi sanitarie hanno anche aiutato a costruire uno spirito altruistico. Raccolte fondi e di materiali, sono diventati una chiave dell’aiuto emergenziale. Anche l’eroismo di un gruppo di mushers, coi loro cani da slitta, che trasportarono un vaccino contro la difterite in Alaska, divenne un emblema sociale. La consegna del siero venne seguita da tutta la stampa, e creò un evento sportivo come la Iditarod. Mezzi di trasporto veloci sono diventati il simbolo di una sanità pronta ad intervenire, e contribuito a creare il servizio di consegne dei medicinali. Prima con la creazione dei servizi pony-express, poi aereo, fino alle attuali consegne tramite droni.

Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

Ogni mezzo possibile

La campagna contro la tubercolosi è proseguita con ogni mezzo possibile. Vennero girati dei film educational su prevenzione e cura. Venivano mostrati anche nelle aree rurali, e fecero conoscere la gravità del problema a popolazioni, che mai, aveva assistito all’evento di una proiezione. Questa tipo di campagna è stata replicata in anni successivi, in modo massiccio, per combattere anche la poliomielite. Ora l’informazione viaggia su molti altri media, ma in quegli anni, fu determinante per migliorare la cultura sanitaria dei cittadini. La vaccinazione in diretta di Elvis Presley, fornì un esempio, che catturò l’attenzione di una intera generazione. Anche la stampa, ebbe un ruolo molto importante, nel diffondere notizie di alto valore sanitario. Ogni epidemia ha modificato gli stili di vita, creato condizioni per una migliore igiene e conoscenze di come affrontare le urgenze. Provate a pensare agli attuali: distanziamento, igiene delle mani, mascherine e vaccino.

Imparare dal passato

Le epidemie possono avere un profondo impatto sulle abitudini della popolazione. L’emulazione, indotta dai messaggi virtuosi, diffonde le informazioni necessarie. Ma gli effetti delle epidemie proseguono, ben oltre il momento in cui sono al loro apice. La malattia può modificare la percezione del pericolo, e formare un’educazione su come agire, creando le condizioni per abitudini e pratiche più assennate. Molte delle cose che oggi immaginiamo come normalità, in realtà nascono da emergenze sanitarie del passato. Le stesse infrastrutture, su cui è basata l’igiene delle nostre città, sono determinate dai bisogni creati da epidemie ed emergenze sanitarie dei secoli scorsi. Abbiamo imparato molto, ma ancora c’è molto da fare, il passaggio verso il rispetto della natura è determinante. Ormai è tardi, quando inizieremo? Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere

1)David Rosner “Ritratto di una città malsana

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Credits: PxHere and web

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Le epidemie del passato hanno cambiato il modo di vivere, ognuna ha contribuito a mutare le abitudini igieniche e sociali
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