Gli storici si affidano a riferimenti molto più scientifici per studiare le grandi fasi storiche. Scoprono così che eventi naturali, anche se eccezionali, possono variare la storia delle genti
Gli eventi atmosferici hanno sempre influenzato le vite degli uomini. Quelli eccezionali lo hanno fatto ancora di più. Dovremmo fare molta più attenzione alle variazioni climatiche ed alle sue conseguenze. Prendete esempio da questa notizia, amplificatela a tutto il globo terrestre e traetene le giuste conclusioni. Uno studio individua nell’eruzione di un vulcano situato in Alaska la causa di alcuni sconvolgimenti nella politica dell’antica Roma. La Repubblica romana era in crisi, le lotte intestine per il potere stavano minando profondamente la vita dell’Urbe. A farne le spese fu Giulio Cesare che nelle idi di marzo del 44 A.C. venne assassinato. Le ceneri di un vulcano cambiarono la storia di Roma
Okmok il vulcano
Il passaggio da Repubblica ed Impero impiegò quasi dieci anni per divenire effettivo, prima che Ottaviano riuscisse a prendere il potere. Le lotte interne avevano diviso e lacerato le istituzioni. L’anno successivo alla morte di Cesare il vulcano Okmok eruttò con particolare violenza e sparse ceneri e vapori nell’atmosfera. La presenza di queste ceneri coprì i cieli di Europa e Africa del nord causando un formidabile raffreddamento. Si calcola che le temperature scesero di quasi 10 gradi, fu il secondo anno più freddo documentato, da 2500 anni fa.
Senza estate e senza raccolti
L’estate scomparve, i raccolti non maturarono, una grande carestia colpì tutta l’Europa. La civiltà europea era basata sull’agricoltura, un simile sconvolgimento sicuramente creò molti problemi. Il disastro durò almeno due anni, ma i tempi per la ripresa delle attività economiche durarono molto più a lungo, probabilmente un decennio. Una carestia che si assomma a sconvolgimenti politici può far comprendere quali e quante difficoltà si trovarono ad affrontare le popolazioni.
Carotaggi e anelli degli alberi
Le misurazioni per ottenere i dati dell’abbassamento delle temperature sono state ottenute grazie ai carotaggi delle nevi perenni. Si trovano già negli scritti di Cicerone note che riguardano l’abbassamento della temperatura e la carestia che aveva coinvolto il nord Italia. Anche il biografo romano Plutarco scrisse delle difficoltà dell’esercito di Antonio. Le sue armate furono costrette a “mangiare frutta selvatica, radici, corteccia e animali mai assaggiati prima dagli uomini“. Nell’anno successivo, il 42 a.C., anche la Grecia soffrì delle stesse carestie.
Indagine per localizzare il vulcano
Storici e scienziati avevano immaginato che a causare quegli eventi drastici fosse stata un’eruzione. Ma sinora non erano riusciti ad individuare la zona dove l’eruzione era avvenuta. Confrontando i carotaggi dei ghiacciai e lo studio degli anelli degli alberi millenari sono riusciti a risalire alla data ed alla zona. Le concentrazioni dei residui concentrati nelle nevi, hanno dato indicazioni precise e si è risaliti ad Okmok.
Un esempio per i giorni nostri
Non è possibile dare tutta la colpa del passaggio da Repubblica ad Impero dell’antica Roma, al vulcano in Alaska. Però si può immaginare che abbia contribuito. Una variabile, quella climatica, che gli studiosi intendono applicare anche a molti altri eventi storici per comprenderli in modo più accurato. Una guerra civile non può essere etichettata, solamente, come causata dalle ceneri di una eruzione. Ma potrebbe aver contribuito a mettere sul trono Ottaviano, e cambiato le sorti di un grande Impero. La storia forse potrebbe essere ricostruita e riscritta molto più sulle carestie che sulle epopee di generali e re. Un monito per comprendere i rischi che stiamo correndo in questi tempi, a causa dei cambiamenti climatici troppo snobbati. Le ceneri di un vulcano cambiarono la storia di Roma.
Credits: PxHere

