Un calcolo nato da un dato sbagliato ha portato a conclusioni errate per difetto.
I ricercatori hanno preso in considerazione i dati provenienti da molte nazioni. Gli scenari monitorati riguardano vari scenari e periodi temporali. Hanno preso per buoni i dati della Shuttle Radar Topography Mission (SRTM) della NASA. Una ricerca seria, che però mappa dallo spazio, l’altitudine delle nazioni del mondo. Queste misurazioni però non sono prese all’altezza del terreno ma a quello dei tetti delle abitazioni. Una discrepanza notevole rispetto ai dati reali. L’acqua alta minaccia molte più persone del previsto
Triplicate le persone coinvolte
Con una valutazione più accorta gli scienziati si sono resi conto che le persone che sono a rischio inondazione sono così di 680 milioni. Circa il triplo dei 190 che risultavano dalle rilevazioni fornite dalla NASA. È soprattutto l’oriente ad essere in grave pericolo, ma tutto il pianeta rischia di avere vaste aree sommerse. I primi a sparire saranno i piccoli stati insulari come le Maldive o le Fiji. Scordiamoci anche di poter salvare molti degli atolli tropicali.
Oriente a mollo
Cina, Bangladesh, India, Vietnam, Thailandia e soprattutto Indonesia sono tra i paesi che subiranno di più. Se la temperatura aumentasse di oltre 3 gradi, contro l’1,5° che viene ritenuto già pericoloso, il livello dell’acqua salirebbe di 90 centimetri. Lo scenario previsto entro il 2100 è veramente disastroso. La temperatura del pianeta è aumentata di un grado, nello scorso secolo e il livello del mare è salito di circa 15 centimetri. Ne vediamo gli effetti anche sulle spiagge mediterranee che stanno lentamente sparendo. Purtroppo però la crescita sta accelerando. I tempi di manovra per ridurre il rischio sono sempre minori.
Nuove misurazioni
Entro la fine del secolo, probabilmente i mari che si innalzano, obbligheranno a trasferirsi gli abitanti delle zone costiere più basse. Un calcolo prevede che saranno circa 700 milioni a doversi rifugiare in aree più alte. A loro si aggiungeranno i 65 milioni di evacuati forzatamente, che attualmente vivono nelle stati in mezzo agli oceani.
Groenlandia il rischio peggiore
L’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci che ricoprono la Groenlandia è valutata in 6 volte più veloce rispetto a pochi decenni fa. Se si sciogliesse tutta la Groenlandia, anche se diluita nel tempo, l’altezza media dei mari salirebbe di 7 metri. Se a questo si aggiungesse lo scioglimento anche dei ghiacci dell’Antartide il livello salirebbe a 60 metri.
La paura porterà giudizio
Il timore di finire sott’acqua potrebbe finalmente fare aprire gli occhi anche a chi finora ha finto d’ignorare il problema? Facile immaginare gli scompensi rispetto alle attuali terre emerse. Soprattutto le pianure più fertili scomparirebbero. Le coltivazioni subirebbero un decurtamento insostenibile. L’approvvigionamento del cibo diventerebbe una priorità in grado di portare a conflitti di grande portata. La paura di nuove guerre sarà il deterrente decisivo per stanare i potenti del mondo e convincerli a prendere decisioni? L’acqua alta minaccia molte più persone del previsto

