Una mostra a New York illustra alcune delle recenti invenzioni che hanno preso ispirazione dalla natura. Copiando le ingegnose evoluzioni di ciò che ci circonda hanno saputo produrre oggetti e tecniche formidabili.
Molte di queste realizzazioni hanno già visto la luce e non sono solo meri progetti. Altri attendono finanziamenti per una produzione di serie, altri vedranno la luce in un prossimo futuro. Tra quelli già in commercio figura un esoscheletro utilizzabile per rieducare gli arti, ma anche per risparmiare energia durante la marcia. Fornisce una motorizzazione delle articolazioni del ginocchio e dell’anca. Utilizzabile anche da chi è stato colpito da malattie invalidanti, o vittime di incidenti che abbiano coinvolto il midollo spinale. Consente anche ai paraplegici di alzarsi in piedi, camminare, arrampicarsi. I comandi sono regolati da una polsiera che ingloba un telecomando. La tecnologia e il design copiano la biologia
Già in vendita per le aziende sanitarie
I pazienti delle cliniche di riabilitazione possono imparare a camminare di nuovo anche se colpiti da ictus grazie a questa applicazione. L’esoscheletro potrebbe essere utilizzato anche per alleggerire la fatica dei lavoratori durante alcuni lavori pesanti oppure diventare il supporto per gli astronauti come recentemente successo col robot Fyodor inviato sulla ISS.
Scopo della mostra stupire ed ispirare
Alle spalle di questa mostra c’è un team di scienziati che collabora per ottenere risultati prestigiosi e per allargare la base dei collaboratori. Il design grazie a loro prende ispirazione dall’esistente, per creare nuove attrezzature utili all’uomo e alla vita del pianeta. Ad esempio le api artificiali Robobee, grandi come un’ape vera, possono volare come minuscoli droni alimentati da celle solari. Possono impollinare i fiori e svolgere indagini ravvicinate, direttamente sul campo. Le Robobee non sanno ancora fare il miele ma forse ci arriveranno in una prossima evoluzione. In ogni caso se riuscissero ad aiutare, vista la grave crisi delle api, ad impollinare sarebbero già utilissime.
Una foglia bionica
Una piccola foglia bionica riesce a sintetizzare grazie ad una fotosintesi artificiale e ad immagazzinare energia. Immaginate un intero albero coperto di foglie bioniche in grado di fornire elettricità ed ossigeno, con in aggiunta il gradevole impatto visivo di sembrare un vero vegetale. Energia gratuita senza gli impianti voltaici sul tetto, col piacevole aspetto di un parco.
La tensointegrità
La tensointegrità spiega come stabilizziamo il nostro corpo, che è composto da ossa multiple rigide e compressive interconnesse da muscoli, tendini e legamenti tesi. Ha la forma di una ragnatela elastica ed è per darvi un esempio terra terra, il principio su cui si basano le cupole geodetiche. Questa integrità di tensione è il modo con cui molecole, cellule e tessuti sono assemblati all’interno del nostro corpo. Scoperta questa elasticità si possono costruire teorie e applicazioni che governano le funzioni del nostro corpo.
Muoversi in branco
I comportamenti dei banchi di pesci, costituiti di singoli che assumono dimensioni giganti e si muovono all’unisono hanno dato l’idea di come istruire i robot. Per farli collaborare assieme in azione di massa, dove servono interventi che potrebbero essere pericolosi per l’uomo. Riuscire a farli muovere come sciami di api o di storni senza che nessuno blocchi gli altri è un tema in fase di sviluppo. Potrebbe essere una capacità vincente che potrebbe rivelarsi importante per salvare il pianeta in situazioni di difficoltà.
Niente più test su uomini o animali
Un chip trasparente che contiene cellule umane e vasi sanguigni separati da una membrana potrà sostituire i test chimici su animali ed umani. I tessuti possono pulsare come un organo e se vengono introdotti batteri o molecole si potranno registrare i cambiamenti e le reazioni senza coinvolgere esseri viventi. Oltre alla evidente qualità etica del nuovo percorso potrebbe portare ad una forte riduzione dei tempi e dei costi. Facendo arrivare i nuovi farmaci sul mercato e riducendo all’osso i tempi morti. L’Organ-on-a-Chip è stato brevettato e viene ora commercializzato da una startup. La tecnologia e il design copiano la biologia

