Benessere, Enogastronomia, Eventi

La strage di tacchini è finita

La strage di tacchini è finita

Ora che il Thanksgiving è finito possiamo conoscere un po’ meglio gli uccelli simbolo della festa del Ringraziamento

Fa parte del pollame, ma il tacchino con i polli non ha molto da spartire, l’evoluzione e la selezione hanno separato le due specie. Non è solo una questione di peso e volume. Sapete il nome tecnico del tacchino selvatico, da cui si è sviluppato l’attuale bipede da fare arrosto? Si chiama Melagris Gallopavo ed è stato cacciato senza pietà, per almeno due secoli, tanto che ha rischiato l’estinzione. Ma dagli inizi del ‘900 è iniziata un’opera di ripopolamento ed ora il selvatico non corre più quel pericolo. Infatti ora, a sostituirlo, ci sono quelli allevati, proprio per lo scopo di finire in forno. La strage di tacchini è finita

6 sottospecie

Esistono 6 sottospecie di tacchino, la più celebre è la silvestris che ha il suo habitat in Canada e negli Stati Uniti orientali. I cacciatori li chiamano tacchini delle foreste. Più a sud viveva un’altra specie tipica del Messico che gli Aztechi avevano addomesticato. Usavano le loro piume del petto per farne coperte intessute che avevano anche una funzione nei riti religiosi. Le piume che crescono in quella zona, hanno la particolarità di non far soffrire i tacchini quando vengono tolte. Ricrescono facilmente, per questo motivo erano allevati in quanto utili per formare le coperte. Gli Aztechi le raccoglievano ogni anno. Ogni Azteco riceveva una coperta in tenera età e la allungava e ingrandiva mentre cresceva. I tacchini “messicani” sono i tacchini che sono arrivati in Europa per primi, dopo che i conquistadores spagnoli hanno avuto modo di conoscerli ed assaggiarli.

La strage di tacchini è finita

Fino a 11 chili

Un tacchino maschio può arrivare ad 11 chili con le piume del petto lunghe fino a 18/20 centimetri, e grandi speroni sulle gambe. Sono la sua arma migliore di difesa e offesa. Li utilizza per combattere con gli altri maschi per conquistarsi un harem di “galline”. Le femmine sono più piccole e non hanno gli speroni e il ciuffo di piume sul petto. Entrambi però hanno il bargiglio rosso che penzola dal loro becco e che scende sul collo. L’escrescenza rossa è usata come termometro della salute dell’uccello. Più è grande e consistente e migliore è il suo stato.

Un becco da campione

Le femmine adorano e scelgono i maschi dotati da un lungo becco. I tacchini col becco più lungo sono i maschi alfa, e con molta probabilità, saranno quelli che vinceranno i duelli riproduttivi. A volte i maschi si riuniscono in gang per corteggiare le femmine. Accade se sono nati da una stessa nidiata e sono imparentati. Evitano così di fare estenuanti duelli anche se sarà solo uno di loro ad accoppiarsi. É una scelta che consente di risparmiare energie e di condividere le cure parentali con i nuovi nati. Le femmine depongono una dozzina di uova, uno al giorno e le covano per 4 settimane. I piccoli si nutrono soprattutto di bacche, semi ed insetti, quando saranno più grandi aggiungeranno piccoli rettili e ghiande al loro menù.

Una cacca davvero strana

I cacciatori quando vanno a caccia di tacchini, riescono a capire se stanno inseguendo un maschio o una femmina. Non dal tipo di piume, o dalle tracce lasciate dalle zampe, ma dalla forma delle feci che lasciano sul terreno. I maschi la fanno a forma di spirale, le femmine lineare. Un facile indizio per chi intende andare a colpo sicuro. La strage di tacchini è finita

La strage di tacchini è finita

Credits:Pixabay

Summary
La strage di tacchini è finita
Article Name
La strage di tacchini è finita
Description
La strage di tacchini è finita
Author
Publisher Name
Olab
Publisher Logo

Lascia un commento