La storia degli ebrei è un esempio cruento delle vessazioni che un popolo può subire per smanie economiche e di supremazia
Secoli di storie false, utilizzate come esempio, che hanno portato ad una guerra verso un popolo inerme. Odio ed aggressività verso chi non aveva colpe, per il gusto della sopraffazione. Gli ebrei erano mediamente colti, erano studiosi, erano artisti, sapevano leggere e far di conto. Mentre la scolarizzazione media dei gentili, era deprecabilmente bassa, per questo erano rispettati e temuti. Per loro sono stati creati spazi appositi in cui vivere, come il ghetto di Venezia, ma anche a tutti i ghetti sorti in moltissime città. La cultura cattolica ha mantenuto sempre una certa distanza, col popolo che aveva “assassinato Cristo”. Non ci fu mai una vera convivenza serena, i Papi li utilizzarono come esempio negativo. Anche se si servivano dei loro servizi finanziari. La smania di potere fa compiere scempi
Cronache scarne
Sono pochi gli episodi riportati dalle cronache, di sommosse contro gli ebrei, ma alcune notizie prima del XII secolo, esistono. Casi sporadici che però mantennero sempre alto lo stato di allerta. Gli ebrei godevano di legislazioni speciali, che erano più atti di sopportazione della loro presenza e costrizioni. Erano vessati dal punto di vista economico, utilizzati come un bancomat dai potenti. Ma erano soprattutto degli abili commercianti, gli episodi di usura erano sporadici e non costituivano la base dei loro successi. Però avevano denaro e questo faceva ingolosire chi non aveva a sufficienza per i propri interessi, per le proprie guerre. Erano odiati perché agiati e colti.
Erano ricchi
Gli ebrei erano ricchi perché avevano la capacità di gestire il denaro e non, come voleva la morale comune, fossero degli incredibili avari. Erano mercanti e le loro navi raggiungevano quasi tutti i porti. La loro abilità nel commercio costituì la loro fortuna. Prestavano anche denaro e facevano da cambiavalute. La morale cattolica impediva a chiunque di trafficare con lo “sterco del demonio”, per questo gli ebrei assolvevano il compito che era negato ad altri. Fu la loro gloria e la loro rovina. I re ed i potenti utilizzarono il loro denaro per imprese che spesso erano catastrofiche. Arrivate le scadenze che non potevano essere onorate, il re o il papa di turno li faceva espellere e si appropriava dei loro beni. Oppure emetteva nuove tasse ad hoc.
Francia apripista
Il periodo florido dell’alto Medio Evo garantì una convivenza pacifica. Ma il clima di guastò con il periodo delle Crociate. Roberto II detto il Pio, scatenò delle vere persecuzioni che portarono a casi di sterminio. Le cattive notizie che arrivavano dalla Terra Santa crearono un clima molto ostile. Diverse azioni volte ad eliminare gli ebrei vennero attuate in molte città e nella valle del Reno. Nel XII secolo il Re Filippo II li espulse e predò tutti i loro averi. In questo modo evitò di pagare i debiti. Usò il denaro, le case e le proprietà degli ebrei come premi, per la borghesia nascente, che poté usurpare lo spazio lasciato vuoto dei loro commerci. Gli ebrei da allora decisero di non investire in terreni e proprietà, ma solo in gioielli. In modo da poterli portare con se, senza essere derubati, ad ogni giravolta del potente di turno.
Espulsi e richiamati
L’espulsione durò sino a fine secolo quando Filippo II li richiamò in Francia. Non fu un atto riparatorio ma semplicemente una necessità. Le operazioni di finanziamento erano utili al re e costituirono la base per nuove tasse da applicare su ogni transazione. Per essere certo che non cercassero di migrare vennero emanate leggi apposite per bloccarli nelle città dove vivevano. La storia ci rammenta molte leggi contro gli ebrei tutte volte a vessarli economicamente. Nel 1306 le casse del regno erano desolatamente vuote e ancora una volta furono i beni degli ebrei ad essere spogliati e requisiti. Vennero poi espulsi e si dovettero rifugiare in paesi confinanti. Luigi XV li richiamò ma solo per derubarli di nuovo ed espellerli definitivamente nel 1394. Questa fu la svolta definitiva e gli ebrei non tornarono in Francia sino alla rivoluzione francese. Va segnalato che l’attività di svuotamento delle casse da parte dei regnanti francesi aveva avuto un altro bel capitolo con i Templari. Filippo il Bello dopo essersi fatto prestare denaro, intentò un processo che portò allo scioglimento dei cavalieri di Malta. Confisco le loro proprietà e si guardò bene dal saldare i debiti.
Spagna
La regola della cacciata e della spoliazione dei bene degli ebrei ebbe un caso macroscopico in Spagna. I re cattolici Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona, decretarono l’espulsione degli ebrei dai loro territori. Fu un fulmine a ciel sereno, gli ebrei erano molto integrati e svolgevano attività importanti anche all’interno dell’amministrazione pubblica spagnola. L’espulsione fu irrevocabile, fatti salvi solo coloro che si fossero convertiti. La spoliazione anche in questo caso fu massiccia, venne permesso di portare via solo quello che poteva entrare nei loro carri. In soli 3 mesi dovevano lasciare il paese. Tra di loro vi erano anche i finanziatori del viaggio di Colombo. Nel 1492 la diaspora spagnola si completò in pochi giorni. Nel 1496 anche il Portogallo li espulse e i Sefarditi si dispersero tra Italia e Nord Africa.
Storia che si ripete
Le vicende che coinvolgono gli ebrei sembrano avere una costante, la ripetizione dei progrom, delle espulsioni, delle razzie dei loro beni. A ben guardare sono vicende legate al potere e alle smanie di potere dei vari regnanti. Li hanno usati come limoni, strizzandoli a dovere quando servivano per poi gettarli via. Le crociate contro di loro si sono susseguite con cadenze regolari, però il loro apice s’incrocia con la storia europea. Quando la terribile macchina della propaganda del Terzo Reich decise di accelerare, gli ebrei vennero stritolati. Fu anche in questo caso una necessità di ampliare il potere del Fuhrer, che aveva bisogno della potenza economica ebraica, per la sua guerra di conquista del mondo.
Capro espiatorio
Giudei visti come capro espiatorio, perfetti per scatenare un odio sempre più solleticato e amplificato. La violenza di ognuna delle dichiarazioni anti-giudaiche di Hitler, venne montata a dovere, da un servizio di propaganda terribilmente efficiente. 6 milioni di ebrei da sopprimere e far scomparire per appropriarsi dei loro beni. Forza lavoro a costo minimo, giusto un piatto di brodaglia al giorno, era un progetto folle, che però prese corpo. Il popolo tedesco prima restio poi sempre più convinto, diede una spinta impressionante a ciò che noi oggi, leggiamo come una pazzia collettiva. Il Fuhrer trascinò nella sua follia anche i suoi alleati, Mussolini invece di opporsi varò nel 1938 le leggi razziali. Un’onta che macchiò indelebilmente il suo orribile regime. Diffuse odio e manipolazione delle idee. Strumenti che sono alla base di uno sterminio di massa, del quale non riusciremo mai a farci una ragione. La smania di potere fa compiere scempi
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