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La rigenerazione degli arti

La rigenerazione degli arti

Alcuni animali possono far ricrescere le gambe perse. Le salamandre ad esempio. Potremmo imparare il loro metodo

I limiti della scienza e della medicina si spostano ulteriormente. I ricercatori sono convinti di poter comprendere i meccanismi di ricrescita degli arti. La speranza è che questi potrebbero essere applicati, in avvenire, anche per gli umani. La biomedicina continua ad evolversi in modi impensabili, solo pochi anni fa. In laboratorio hanno effettuato un trattamento specifico costituito dal mix di 5 farmaci ed hanno visto che il processo rigenerativo è iniziato. La ricrescita è durata oltre un anno ma l’arto non è più mancante, perché si è riformato. La rigenerazione degli arti

 Pochissimi animali

Sono pochissimi gli animali che riescono a far ricrescere arti e parti mancanti. Tra loro salamandre, lucertole, stelle marine. Studiando questa capacità gli scienziati hanno trovato quella che sembra essere una fantastica notizia. Ovvero la possibilità di far ricrescere arti mancanti anche in animali che in natura non possiedono questa capacità. L’obiettivo ovviamente è di arrivare ad innescare questa ricrescita anche nell’uomo. Le vittime di incidenti o di malformazioni potrebbero tornare ad una vita piena.

 Una rana africana

L’animale di partenza per questa sperimentazione è stata una rana africana che aveva perso una zampa. Grazie ad un’applicazione di una soluzione di 5 differenti farmaci sul moncherino hanno innescato il processo di ricrescita. Una struttura simile ad un arto naturale con nervi, muscoli, ossa e dita. L’arto non è perfetto ma molto simile, e con ulteriori studi il procedimento potrebbe essere affinato. In natura le rane non possono far ricrescere i loro arti, perciò è un primo passaggio importantissimo per i ricercatori.

Un inizio confortante

I ricercatori sono rimasti stupiti dalla velocità con cui il processo si è attivato. Sono bastate 24 ore per far partire il processo di rigenerazione. Forse le rane hanno questa possibilità dormiente, che però in natura non viene sfruttata. Una forma latente che viene, invece, utilizzata appieno da salamandre e lucertole. Utilizzano le cellule staminali esposte per dare il via ai loro processi, ma le rane non sembrano in grado di farlo senza stimolazione chimica. Però è sufficiente una breve azione a contatto con questo cocktail perché tutto inizi.

Cocktail di ormoni

Il cocktail chimico conteneva ormoni destinati a far crescere muscoli nervi ed ossa, ed un inibitore del collagene. Il collagene avrebbe interrotto il processo dando inizio alla cicatrizzazione. I farmaci erano contenuti in una sorta di bolla che imitava il liquido amniotico. Gli arti rigenerati non erano perfetti, però erano sufficientemente funzionali. Le rane, infatti, sono riuscite ad utilizzarli per nuotare. Il processo dovrà essere migliorato ma l’inizio è molto promettente. Se in futuro potremo rigenerare un nostro braccio o una gamba, lo dovremo a questo tipo di studi biomedici. La rigenerazione degli arti

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Credits: Pixabay

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La rigenerazione degli arti potrebbe fornire risorse anche per gli uomini, la biomedicina prosegue con straordinari successi di ricrescita
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