Le leggi in Italia e in USA stanno intralciando l’espansione di una grande economia
420. In Europa nessuno sa cosa sia e forse immagina sia un modello di una nuova autovettura della Volvo. In realtà è una data simbolo, il 20 Aprile segna l’inizio della legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti. Sono 33 gli stati che ne consentono la vendita e il consumo legalizzato per uso sanitario ed altri 10 per uso ricreativo. E’ legalizzata anche nel District of Columbia che ospita Washington e il parlamento statunitense. Eppure proprio da Washington dovrebbe arrivare le definitiva depenalizzazione della cannabis, ma il progetto tarda a prendere corpo. Un grande business lasciato in mano ad altri paesi, allora viene fatto di chiedersi se la guerra commerciale Canada – Usa sarà sulla cannabis?
A livello federale è ancora proibita
L’impasse tra le amministrazione dei singoli stati e la legislazione federale stravolge il mercato della cannabis, che è ancora costretta a pagare tasse particolari. Non può usufruire di molti servizi, primo tra tutti l’accesso alla borsa. Non ha accesso ai finanziamenti che certamente saprebbe fornire il NASDAQ, necessari per espandere le aziende e le reti di vendita. Le aziende statunitensi che producono e commerciano marijuana hanno anche restrizioni geografiche. Non possono commerciare ovunque e questo lascia spazio ad altre aziende estere.
Il mercato adesso lo fa il Canada
Le aziende canadesi hanno approfittato della “falla” e sono diventate leader del mercato, espandendosi sempre più. Tanto che sono pronte a comprarsi le compagnie statunitensi che faticano ad imporsi perché intrappolate dai lacciuoli della legislazione federale. La possibilità di vendere solo su un singolo stato blocca ogni possibilità di aumentare gli investimenti. La canadese Canopy Growth ad esempio, si è appena comprata l’americana Acreage Holdings e solo nell’ultimo quadrimestre ha fatturato ben 80 milioni di dollari.

Spedizioni in tutto il paese
La possibilità di spedire cannabis in tutti gli stati in cui è legalizzata, senza subire la tassazione USA, stravolge il concetto di mercato libero. In Canada il mercato della cannabis è completamente “bianco” mentre negli USA è ancora “nero”. C’è una sorta di stigma nei confronti di chi ha investito danaro nelle start up che sono la maggioranza delle aziendine che operano sul mercato statunitense. Quando cadranno anche questi vincoli, il mercato potrebbe stabilizzarsi ma probabilmente sarà troppo tardi. Intanto le aziende con la foglia d’acero stanno creando un vero monopolio.
Sottraggono denaro alla malavita
Nonostante non sia ancora aiutato dalle leggi federali, nessuno in USA si sogna di mettere in dubbio la validità della legalizzazione. I fondi che vengono sottratti alla malavita sono un effetto tutt’altro che secondario. Quando finalmente ci se ne accorgerà anche in Italia, magari si smetterà di colpevolizzare chi la commercia regolarmente. Drenando denaro a chi sulla vendita illegale della cannabis ha creato le basi per un business che non ha niente di bianco. Che serve a finanziare altre attività illecite e che non porta alcun contributo alle casse statali. Ricordiamo per tutti l’esempio del Montana che grazie alle vendite di marijuana nei suoi coffee shops legali è riuscito a ridurre le tasse a tutti i cittadini. La guerra commerciale Canada – Usa sulla cannabis.


