Sono molto più calde di giorno e più fredde di notte, il nuovo microclima altera le condizioni di vita di chi le frequenta.
Spiagge bellissime ma invase da detriti plastici, è il destino di alcune isole dell’Oceano Indiano che potrebbero essere paradisi turistici. Sono le Isole Cocos, sono a migliaia di km dalle aree continentali, eppure la plastica domina le loro spiagge. Alcuni studiosi le han prese ad esempio per effettuare misurazioni delle temperature delle sabbie. Risultati sorprendenti, ma non troppo, l’inquinamento da plastica interferisce sulle temperature delle spiagge. La plastica cambia la temperatura delle spiagge
Granchi, lumachine, cozze e tartarughe
Il microclima che varia in modo cospicuo, può influire sulla vita di molti animali terrestri e marini. I granchi, le lumache, le cozze, le tartarughe marine, ma anche gli uccelli che vi trovano cibo o che vi nidificano, sono spiazzati. Le tartarughe marine, ad esempio rischiano di procreare discendenti di un solo sesso, influenzando la loro capacità di riprodursi. Molta plastica viene ingerita dagli uccelli, alcuni ne vengono soffocati, altri soffrono per anni perché non riescono a digerirla. Alcuni hanno una falsa sensazione di sazietà oppure non hanno spazio per assumere altro cibo.
Microplastiche
Gli elementi chimici contenuti nelle microplastiche vengono rilasciati nei corpi di chi le ingerisce. Si accumulano e danneggiano con lunghe scadenze, coloro che ne vengono a contatto. Possono creare molti problemi che vanno dal condizionare gli organi interni, fino alle normali funzioni sociali e riproduttive. Le catene alimentari di queste isole sono stravolte dall’eccesso di plastiche. Intanto nonostante le molte campagne ed il lavoro di alcune aziende per ridurre la plastica negli oceani, queste si accumulano. Sono rarissimi gli esempi positivi in proposito.
Temperature a singhiozzo
Per misurare le variazioni di temperature hanno inserito termometri a differenti profondità. Nessuna sorpresa quando hanno riscontrato ciò che già immaginavano. Le aree con maggior quantità di detriti erano più calde durante il giorno. La differenza rispetto alle aree meno inquinate era di 2,5° in più di giorno e 1,5° in meno di notte. La differenza veniva azzerata nelle aree completamente coperte di plastica. In quei punti la sabbia non veniva raggiunta dalla luce. Le cause di questi sbalzi di temperatura, sono stati ipotizzati, come un effetto serra di giorno e dissipatore di notte.
Variazioni minime
Un paio di gradi possono sembrare variazioni minime. Ma queste misurazioni effettuate in aree tropicali, fa temere che altrove le condizioni potrebbero essere peggiori. Ai Tropici le temperature sono abbastanza stabili e i residenti ed i frequentatori delle spiagge, sono abituati ad un certo range. Altrove potrebbero essere riscontrati sbalzi molto superiori in grado di modificare visceralmente la vita della fauna presente. Gli ecosistemi che si basano sulla disponibilità di microorganismi, potrebbero esserne fortemente influenzati.
Plastica troppo invadente
Il consumo eccessivo di plastica e il suo rilascio nell’ambiente è il problema principale. Alcuni scienziati suppongono che il problema ci sia sfuggito di mano. Troppi danni per poter immaginare di porvi rimedio, se non con lo smettere di produrla e acquistarla. Il nostro pianeta ha la forza di rigenerarsi, sono gli umani che non hanno questa forza. Gli ecosistemi si riformeranno nonostante tutti i danni che abbiamo provocato. A noi spetta il compito di non continuare a comprometterli, è un’azione che dobbiamo iniziare sin da ora. La plastica cambia la temperatura delle spiagge.
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