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La guerra delle campane a Pienza

la guerra delle campane

La cittadina toscana è diventata un esempio delle difficoltà da over-turismo.

Sono almeno 5 secoli che le campane della chiesa di Pienza suonano i loro rintocchi ad ogni ora. Ma le lamentele dei turisti hanno fatto “legare” le sonorità che tutti in loco conoscono bene. I turisti soprattutto americani che risiedono nei B&B nel centro della cittadina si lamentavano di non riuscire a dormire. La guerra delle campane a Pienza Leggi tutto: La guerra delle campane a Pienza

Campane silenziate di notte

Il sindaco del paese ha trovato una soluzione che accontentasse un poco tutti, residenti e turisti, ed ha bloccato i rintocchi dalla mezzanotte alle 7 del mattino. La cosa non è piaciuta ai residenti che sono cresciuti con quei rintocchi ed hanno sempre dormito benissimo. Ma i turisti sono riusciti a scavalcarli ed ad imporre le loro necessità.

Le finestre aperte fanno entrare i rumori

I B&B non sono dotati di aria condizionata ed i turisti per avere aria fresca hanno tenuto le finestre aperte. Questo ha reso i suoni delle campane ancora più presenti. Per i locali i rintocchi erano una compagnia abituale, che scandiva la notte ed ora sono a disagio per questo assoluto silenzio notturno.

Campanili zittiti ma anche galli e asini

Le campane sono diventate un problema in molte altre comunità. Molte amministrazioni comunali e molti parroci hanno dovuto legare” le campane durante la notte. C’è un regolamento che impone il silenziamento notturno per evitare l’inquinamento acustico. Il regolamento ha messo in crisi anche il mondo animale, con galletti costretti a restare al buio perché non cantassero all’alba, ed ha costretto una famiglia a vendere il loro asino perché ragliava ogni mattina.

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L’over-turismo è il reale problema

La guerra della campane in realtà è solo una scusa per mettere in luce i problemi che i turisti provocano. Spesso sono arroganti e con pretese senza senso. Vogliono modificare le abitudini millenarie degli italiani per il loro tornaconto, mentre dovrebbe essere il contrario. Sono innamorati dell’italian style e si riempiono la bocca dell’italian way of life ma non cercano di comprendere od adattarsi a quello che il vero modo di vivere locale

Vandalismi e poca saggezza

Recentemente hanno creato problemi con atteggiamenti che potremmo definire poco saggi. Hanno deturpato due volte il Colosseo con graffiti ed hanno tentato di fare surf nel Canal Grande di Venezia. Hanno danneggiato statue nei musei e quasi sempre solo per fare degli stupidi selfie. Hanno distrutto una statua in una villa che avevano affittato per fare un video clip, ed hanno tentato di fuggire senza pagare alcuna penalità. Sembra l’invasione dei Vandali.

Troppi? Regoliamoli o dirottiamoli

Sono tanti, forse troppi, da alcuni anni si sta tentando di organizzare dei numeri chiusi, soprattutto nelle maggiori città d’arte. Per evitare che il sovraffollamento produca difficoltà sempre maggiori, sia ai residenti che ai turisti stessi. Le previsioni per il 2023 parlano di più di 70 milioni di visitatori, concentrati nelle solite aree più celebri. É un business importantissimo, una gioia per la nostra bilancia commerciale, ma anche un problema da gestire. Serve una visione di come rendere possibile convivere coi turisti.

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Peggiorati col tempo o solo troppo fitti?

C’è chi dice che sono peggiorati, che sono cafoni e senza il corretto rispetto dovuto a monumenti e città, che hanno millenni di storia. In realtà sono esattamente gli stessi di prima, però sono in numero maggiore e fanno più notizia. La maleducazione è legata forse ad un consumo troppo rapido della bellezza. Troppe cose in così pochi giorni ubriacherebbero chiunque. I viaggi si trasformano così in una toccata e fuga, che assomiglia sempre più ad una visita a Disneyland dove in otto ore devi aver provato ogni emozione, scenario e attività.

Promuovere tutto il paese, non solo le città già note

C’è davvero tanto da vedere, conoscere ed esplorare in Italia, serve una scelta che faccia conoscere il nostro patrimonio diffuso. Non sono solo le magnifiche città d’arte, le Cinque Terre o la penisola Sorrentina, i luoghi degni d’interesse. Riuscire a rendere appetibili altre località è un must, o moriremo soffocati di troppo turismo, e non possiamo permettercelo. La guerra delle campane a Pienza

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Credits : Pixabay

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La guerra delle campane a Pienza è una scusa per mettere a fuoco i problemi dell'over-turismo e delle difficoltà di conviverci
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