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La foresta pluviale di Daintree ritorna ai proprietari

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Qualcuno sa scusarsi e restituire il maltolto. In Australia il governo federale ha restituito 160.000 ettari di foresta pluviale ai legittimi proprietari

L’Australia e gli aborigeni che vi vivevano hanno passato momenti molto bui nei due secoli scorsi. La dominazione britannica ha sconvolto la vita di molti dei nativi che si sono trovati defraudati dei loro territori e della loro libertà. Il concetto di possesso non era sviluppato dalle tribù indigene locali ed i bianchi hanno pensato bene di arraffare tutto. I territori strappati sono stati sfruttati e depredati e le popolazioni locali confinate in territori inospitali. Molti sono stati tratti in schiavitù e forzati a cambiare le loro abitudini, a partire dal credo religioso passando per i vestiti. La foresta pluviale di Daintree ritorna ai proprietari

Una restituzione dovuta

Ora il governo federale ha deciso che era tempo di restituire ai legittimi proprietari una porzione molto grande di territorio. Un’area di foresta pluviale vecchia di 135 milioni di anni, con una fauna particolare ed unica. L’hanno fatto con una cerimonia ufficiale nello sperduto villaggio di Bloomfield. Gli indigeni Kuku Yalanji una delle popolazioni più antiche del continente, tornano in possesso delle terre che gli erano state sottratte. Un gesto etico, necessario, ma che avviene con grande ritardo, e non può bilanciare tutto il male ricevuto.

La foresta pluviale di Daintree ritorna ai proprietari

Patrimonio Unesco

L’area è patrimonio Unesco per l’unicità del territorio e per la fauna che ospita. Qui vive l’uccello più grande d’Australia il casuario, un uccello straordinario dotato di una curiosa escrescenza cornea sul capo. Il casuario può essere molto pericoloso anche per l’uomo perché è dotato di un fortissimo e tagliente sperone. Molti dei vegetali e delle essenze arboree presenti in questa porzione di foresta pluviale sono rimasti intatti per molti milioni d’anni. Sono una testimonianza che risale alla presenza dei dinosauri sul nostro pianeta. Un ambiente da salvaguardare in toto.

Gestione condivisa

Il territorio della foresta sarà gestito assieme al governo dello stato del Queensland, almeno all’inizio. Gli aborigeni potranno poi assumerne il controllo esclusivo nel giro di pochi anni. L’area diventerà un esempio di gestione del territorio, diventerà un polo turistico controllato dagli indigeni. In questo modo potrà diventare anche una risorsa e creare posti di lavoro per i legittimi proprietari. Si azzerano così le aberrazioni legate al colonialismo britannico, anche se non potranno cancellare due secoli di prevaricazioni. La foresta pluviale di Daintree ritorna ai proprietari ancestrali, che potranno farne un uso molto più rispettoso e corretto.

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Credits: Pixabay

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