Oceanix un progetto sostenuto dall’ONU
Se non ridurremo l’innalzamento delle temperature entro i prossimi 30 anni, avremo serie conseguenza per la nostra vita. Muteranno molte delle condizioni alle quali siamo abituati. Come giustamente fa notare Greta Thunberg nel suo libro “La mia casa brucia” siamo vicini al punto di non ritorno. Il calore modificherà il nostro modo di vivere. La città del futuro sarà un’isola flottante.
I ghiacciai e i poli si scioglieranno
Lo scioglimento dei poli provocherà un innalzamento del livello del mare. La maggioranza delle grandi città sono situate sul mare e gli oceani, quindi in pericolo. Le acque salate occuperanno gran parte delle loro superfici e i residenti dovranno ritirarsi verso l’interno. Le coste subiranno ingenti erosioni e molte delle infrastrutture, che diamo per scontate, verranno danneggiate irreparabilmente. Le migrazioni, che ora sembrano un problema non risolvibile, diventeranno quotidianità. I movimenti dalle coste all’interno saranno inarrestabili. Anche la reperibilità del cibo diventerà un’urgenza. Come risolvere questo problema?
Scenari da fantapolitica apocalittica
Potrebbero sembrare scenari da fantapolitica degni dei romanzi e dei film apocalittici tanto cari ad Hollywood. Eppure c’è molto di più di semplici suggestioni sul futuro, tanto che anche l’ONU è interessata ad affrontare il problema. La soluzione di studiare la città del futuro è stata affidata ad un pool di ingegneri, architetti e scienziati. Questi hanno dato vita ad un progetto che sembra rubato alle tavole di Goscinny e Uderzo, gli autori di Asterix. Il progetto è stato infatti chiamato Oceanix City, ed è firmato da Bjarke Ingels e il suo gruppo.
Oceanix l’isola flottante
Oceanix City prevede la costruzione di isole flottanti, costituite da singole unità di forma triangolare. Assemblate assieme a 6 alla volta diventano un esagono. L’esagono è una delle forme più studiate e sfruttate in natura per la sua praticità. Immaginate le celle delle api negli alveari, per avere un’idea del prototipo. Ogni esagono viene ancorato ad altri esagoni, fino a formare intere città pensate come indipendenti. La densità della popolazione non supera le 10.000 unità. Questo è considerato il numero critico oltre il quale viene meno l‘autosufficienza.
Solo materiali sostenibili
I materiali di costruzioni utilizzati, sono solamente quelli sostenibili, materiali leggeri che consentono solidità ed elasticità. Ogni isola è in grado di produrre il cibo sufficiente a sostenere la sua comunità. Questo grazie ad una coltivazione oceanica che avviene al di sotto della superficie delle isole flottanti. Le isole vengono ancorate al fondo degli oceani, ma in caso di necessità possono essere spostate. Lo studio prevede che possano sopportare anche le tempeste più intense.
Energie pulite
L’energia per il mantenimento e la vita quotidiana è prodotta da ogni singolo esagono grazie a moto ondoso, eolico, solare e riciclo. Le costruzioni non superano i 6 piani in altezza, ed assicurano un livello molto alto di abitabilità, per tutti i residenti. La città del futuro sarà un’isola flottante.

