Domani è la giornata mondiale della barba, un ornamento che sta avendo un grande successo
Ruvida, soffice, intricata, curata, pulitissima, arruffata, completa, pizzetto, favoriti, moschino, baffi, ecc. Sono tanti gli aggettivi ed i modi di tenere la barba. C’è chi la aborre e la considera una cosa volgare e chi invece ne fa un monumento alla propria virilità. Da alcuni anni la barba sta vivendo un momento di grande popolarità, tanto che sono nate catene di negozi specializzati per la cura ed il taglio bei peli del viso. La barba fa la spia
Groomer o barbieri
Color che tengono questi negozi li chiamano con orgoglio barberie, con la vecchia definizione un poco demodè, tornata d’attualità. I curatori delle barbe chiamano se stessi groomer e vantano una vera cultura del lavaggio, taglio, spazzolamento, ritocco e massaggio con oli e cere speciali. La barba dopo un loro trattamento diventa un piccolo capolavoro di eleganza ed equilibrio. Grazie a loro si può parlare di una vera e propria cultura del trattamento del bulbo pilifero.
Non solo estetica
La barba assume un valore particolare per il modo in cui viene portata. Assurta a simbolo di virilità, se indossata senza troppi fronzoli, è diventata nel tempo una decorazione da scolpire, tracciare e modificare giorno per giorno. La relativa facilità di utilizzo dei rasoi elettrici ha permesso a tutti di spaziare con la fantasia. Il fatto che entro una settimana ricresca quasi completamente consente di aggiornare i tagli e le improvvisazioni. La barba diventa un mezzo di comunicazione con cui si mandano segnali all’esterno. Di sobrietà, follia, eleganza, precisione, freschezza o legami coi retaggi del passato.
Cura maniacale nei secoli scorsi
Le classi più alte, dedicavano molto tempo e molta cura ad acconciare le barbe, un simbolo di ricchezza che si evidenziava nelle elaborazioni dei tagli. Acconciature che necessitavano di retine, arricciabarba e arricciabaffi da portare a letto per mantenere la forma desiderata. Complicazioni che le classi più povere non potevano permettersi. Il declino della barba è iniziato con l’introduzione del rasoio di sicurezza, quello usa e getta tanto per intenderci. Semplice radersi senza troppi tagli con le lamette e i successivi rasoi in plastica. Però la moda del mento o del volto decorato di peli ha mantenuto alcuni caposaldi. Soprattutto legati a certi principi religiosi diffusi nel medio oriente.
Una spiona
Attenti se volete conservare alcuni segreti, la barba può complicarvi la vita. Se la tenete lunga, potrebbe rivelare molto di voi, la vostra alimentazione, la vostra salute, i vostri vizi ed anche la qualità dell’aria che respirate. Un esempio clamoroso di questa capacità di raccontare delle vostre barbe è dato da quella che è ritenuta la più lunga del mondo. Il suo proprietario ha cominciato a farla crescere a 18 anni e non l’ha mai tagliata. Al momento della sua morte era lunga 5metri e 35 cm. Per poter lavorare senza inciamparci la teneva arrotolata su un rocchetto e la riponeva in una sacca. Uno dei suoi desideri era che alla sua morte venisse tagliata e conservata, cosa che i figli esaudirono. Consegnata al Museo naturalistico Smithsonian è stata analizzata e studiata ed ha fornito migliaia di indicazioni.
Un concorso per premiare le più originali
Ogni anno si svolge un campionato mondiale per eleggere le barbe più originali, l’hanno scorso si è svolta ad Anversa ed ha vinto un italiano il titolo più ambito. Quello della barba naturale. Sono 18 le categorie che vengono prese in considerazione e raduna migliaia di appassionati da tutto il mondo. Probabilmente l’edizione 2020 non avrà corso a causa del Covid, tutto rimandato al 2021 per avere più tempo per inventare nuovi tagli particolari. Buona barba a tutti. La barba fa la spia
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