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L’etica della filiera agricola

L’etica della filiera agricola

I consumi del reparto agroalimentare aumentano ma agli agricoltori non arriva nulla, anzi

Dall’inizio della pandemia di Covid-19 l’unico settore a non aver risentito di crisi dei prezzi è quello legato al reparto alimentare e ortofrutticolo. Eppure il +1,3% sullo scontrino, invece di dare ristoro a chi produce quei prodotti li mette ancora più in difficoltà. La grande distribuzione non compensa gli agricoltori ma attua delle speculazioni. I prezzi alla fonte sono sempre più bassi e portano a lasciare frutta e verdura nei campi o sugli alberi. A farne le spese, ad esempio, il reparto degli agrumi, ma anche quello caseario. L’etica della filiera agricola

Clementine abbandonate a sé stesse

Il prezzo offerto ai coltivatori di agrumi è talmente irrisorio che non è conveniente coglierli. L’esempio delle clementine è macroscopico, offerte a soli 15 centesimi al chilo. Anche il lattiero caseario vede aumentare a dismisura i casi di pratiche sleali applicate da caseifici nei confronti degli allevatori. Sia il latte ovino, caprino e vaccino, lamenta tentativi di ottenere un prodotto a prezzi irrisori che non coprono le spese del foraggio.

L’etica della filiera agricola

Una pratica troppo diffusa

Questi tentativi di scaricare tutto il peso delle difficoltà, grazie a pratiche scorrette, su chi lavora i campi e alleva gli animali è una pratica diffusa. Ogni momento di difficoltà vede emergere marpioni che giocano ad offrire sempre meno. Anche in occasione di, momenti di incrementi di vendita nel settore. Far scivolare sulle spalle già esili delle imprese agricole, il peso della crisi, rischia di condannare molte aziende ad uscire dal mercato.

Un patto di filiera

Una simile emergenza va affrontata con responsabilità, serve una remunerazione consona per tutto il reparto. È necessario un “patto etico di filiera” che mantenga alto il valore e la qualità dei prodotti Made in Italy. L’economia nazionale deve occuparsi di tutto il settore per garantire un futuro al territorio e all’occupazione. Ora che i fondi europei cominciano a delinearsi, e si possono creare i presupposti per una conversione green, è tempo di garantire una corretta distribuzione del denaro. Sarebbe folle estromettere tante piccole e medie aziende agricole dal mercato proprio nei prossimi mesi.  

L’etica della filiera agricola

Approvvigionamento costante

Adeguare la produzione agricola, incrementando i prezzi alla produzione è a salvaguardia non solo di questo specifico settore. I prodotti agricoli sono alla base della nostra capacità di alimentarci. Sono un passaggio inevitabile. Ripensare alle lunghe file ai supermercati nei primi giorni della pandemia, per timore di carenze, dovrebbe essere un deterrente a queste azioni scorrette. Un approvvigionamento costante e corretto è alla base di una distribuzione di alto livello. Crea le condizioni per un’economia in grado di sostentarsi.

Le nostre origini

Sono moltissime le aziende che creano occupazione nel reparto agro alimentare e sono proprio loro che devono essere difese dalle speculazioni. Un’eccessiva aggressività da parte della grande distribuzione ottiene un effetto opposto. Un patto etico distribuito su tutta la filiera, sarebbe la naturale evoluzione per garantire anche le nostre origini. La dieta mediterranea che si basa su prodotti agricoli il più possibile naturali e biologici. L’etica della filiera agricola

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Credits: PxHere

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L’etica della filiera agricola, durante la pandemia i prodotti agricoli hanno aumentato gli scontrini ma niente è arrivato agli agricoltori
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