Le emissioni di carbonio sono in rallentamento, ma troppo lentamente
L’obiettivo a cui dovremmo tendere tutti è azzerare la produzione di gas serra. È in atto una buona lotta per prevenire gli effetti peggiori del cambiamento climatico, ma siamo lontanissimi dagli obiettivi sperati. Gli eventi come la guerra scatenata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina vanno in controtendenza, rispetto ai nostri desideri e bisogni. Il mercato del gas, in forte aumento, ha fatto rivalutare i combustibili fossili e tra loro anche il più dannoso, il carbone. L’energia rinnovabile coglie il suo primo obiettivo Leggi tutto: L’energia rinnovabile coglie il suo primo obiettivo
Emissioni in aumento
Le emissioni derivate dalla combustione di combustibili fossili avranno un ulteriore aumento. Sarà solamente dell’1%, ma in controtendenza rispetto alle aspettative. Se nel 2021 le emissioni di anidride carbonica sono state di circa 2 miliardi di tonnellate, per il 2022 le previsioni sono “solamente” di 300 milioni. Numeri ancora molto importanti ma che iniziano a far pensare che si possa arrivare ad una reale diminuzione nel prossimo decennio.
Domanda di rinnovabili
La grande domanda di energie rinnovabili e il successo dei veicoli elettrici, ha impedito che l’aumento fosse ancor peggiore. I dati sulla produzione di energia, soprattutto da solare e eolico sono incoraggianti. Gli impianti per la produzione di energia sostenibile sono in aumento ovunque, e la loro produttività farà un enorme balzo. Giungerà finalmente il punto di non ritorno, il momento in cui l’energia pulita farà abbassare le emissioni. Gli scienziati ritengono che raggiungere questo momento di rottura sia uno dei traguardi più complicati da ottenere.
Dovremo ringraziare il Covid?
Il mercato mondiale dei combustibili fossili ha avuto la sua più grande flessione nel biennio in cui il Covid ha imperversato. La Cina, da sola, ha ridotto tantissimo le sue richieste energetiche, anche se ora che abbiamo ripreso a muoverci e viaggiare, la domanda è salita. I costi del gas legati alla guerra sono saliti in modo vertiginoso, e questo ha fatto tornare in primo piano la richiesta di carbone e fossili. Il Covid è riuscito dove nessuna opera di convincimento morale ed etico era riuscito. Non possiamo però augurarci che siano le pandemie a mutare le nostre pessime abitudini di consumo.
Dati confortanti
La richiesta di rinnovabili ha ridotto l’impatto dell’aumento del carbone. Ci sono buone speranze che l’energia pulita in costante aumento possa avvicinarci al break-point. Gli accordi di Parigi prevedevano di limitare l’innalzamento delle temperature a 1,5 gradi, obiettivo che ora sembra complicato da raggiungere. Per ottenere il risultato dovremmo limare del 45% tutte le emissioni entro il 2030. Target troppo ambizioso? Probabilmente si, ma non irraggiungibile, se non accadessero altri eventi folli. Riusciranno le nazioni a confermare i loro piani, o saranno gli egoismi “patriottici” a condizionare quell’accordo? Riusciremo a pensare ad un pianeta ad emissione zero? L’energia rinnovabile coglie il suo primo obiettivo
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