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L’Artico muta lo rivelano i denti di narvalo

L’Artico muta lo rivelano i denti di narvalo

C’è un notevole aumento di mercurio nei denti a spirale dei narvali causato dal cambiamento climatico che riscalda la regione polare

I narvali maschi hanno la straordinaria facoltà di far crescono un dente a forma di spirale. È la caratteristica che li rende immediatamente riconoscibili ed è un oggetto da collezione per molti naturalisti. Raggiunge anche i 3 metri di lunghezza. Ma oltre ad essere coreografici sono un perfetto termometro delle loro condizioni di salute e tracciano le loro vicende alimentari. Nel dente vengono stipate molte informazioni che i biologi marini hanno iniziato a studiare con attenzione. L’Artico muta lo rivelano i denti di narvalo

Condizioni mutate

Nell’Artico stanno mutando le condizioni, si riduce il ghiaccio marino, sono molti di più gli iceberg che si staccano. Le diete dei narvali mutano nello stesso modo e risentono dei condizionamenti legati all’inquinamento. La concentrazione dei combustibili fossili porta ad un aumento del mercurio, un metallo pesante sempre più tracciato nei corpi e nei denti delle balene. La tossicità del mercurio è rilevante e porta ad un progressivo avvelenamento. I denti messi a disposizione dai cacciatori Inuit groenlandesi (gli unici ammessi a cacciarli per sussistenza) sono stati analizzati.

Come gli alberi

I denti di narvalo crescono come gli alberi, ogni anno aggiungono uno strato. Questo consente di valutare la differenza di componenti assorbiti, tramite il cibo. Si possono tracciare le evoluzioni nel tempo. I narvali hanno una vita lunga abbastanza per tracciare la loro storia e la loro evoluzione, legandola agli eventi climatici. I denti donati dagli Inuit, coprono oltre 50 anni di storia dell’Artico. I dati hanno rivelato che già 30 anni fa, le balene hanno dovuto mutare la loro alimentazione. Sono passati da pesci che vivono in aree dov’è presente il ghiaccio marino, a pesci di minori dimensioni che preferiscono l’oceano aperto. Invece di cacciare merluzzi e halibut si sono dedicati ad altre specie.

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Coincidenze con la recessione del ghiaccio

Il cambio della dieta dei narvali è coinciso con un’accelerazione della riduzione del ghiaccio marino. Una riduzione che è stata monitorata negli anni con sempre maggiore attenzione. La Groenlandia sta liquefacendo i propri ghiacci, con una velocità impressionante che spaventa i biologi e i climatologi. I biologi temono che l’alimentazione di pesci più piccoli posso essere pericolosa per i narvali. I pesci più piccoli hanno una percentuale molto inferiore di grassi, sono meno nutrienti e soprattutto non consentono di formare la “corazza”. I narvali hanno la necessità di formare uno strato protettivo isolante per vivere a quelle latitudini. Se manca il grasso dalla loro alimentazione non possono produrlo.

Mercurio a gogò

Il cambiamento di livello del mercurio è l’altra grande preoccupazione dei biologi marini. Il livello è aumentato costantemente con frazioni di unità ma dopo il 2000 è arrivato al 2% annuo. Questo va in controtendenza rispetto al cambio di alimentazione. Sono infatti i pesci più grandi ad accumulare molto mercurio, mentre i piccoli ne hanno piccole percentuali. Siccome hanno mutato regime alimentare, il mercurio avrebbe dovuto diminuire ed invece è aumentato. La risposta drammatica a questo quesito è che anche l’Artico sta subendo un alto inquinamento da idrocarburi. Un ambiente quello artico, che sta subendo enormi cambiamenti, visibili quotidianamente. L’Artico muta lo rivelano i denti di narvalo

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credits:PaulNicklen

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L’Artico muta lo rivelano i denti di narvalo, costretti a cambiare alimentazione documentano un aumento di mercurio nei denti
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