La polemica cresce di livello e coinvolge anche luminari del settore sanitario
L’immunologa Antonella Viola ha rilasciato dichiarazioni che hanno sollevato un vespaio. In un periodo di guerre commerciali che coinvolgono l’etichettatura delle bottiglie di vino, ogni elemento assume un valore speciale. L’Irlanda ha ottenuto una sorta di deroga per poter applicare una comunicazione di allarme sulle bottiglie commercializzate sul suo territorio. Le etichette mettono in evidenza come il vino sia nocivo per la salute. Questo ovviamente è sgradito a chi, come l’Italia è un grande produttore di nettari prodotti con le uve. Il vino nuoce veramente alla salute? Leggi tutto: Il vino nuoce veramente alla salute?
L’Irlanda e l’alcolismo
L’Irlanda soffre di un grave problema di alcolismo e le etichette apposte a vino e superalcolici, vanno in quella direzione. Per cercare di dissuadere i cittadini a bere molto più responsabilmente. Azione nobile se vogliamo, ma che visti i risultati dei messaggi, molto più pesanti applicati alle sigarette, non sembra funzionare. Se conoscete qualcuno che ha smesso di fumare perché dissuaso da quegli allarmi, ritenetevi fortunati. Siete una perla rara.
Effetti negativi
La dottoressa Viola ha stroncato i consumi di alcol, sottolineiamo alcol, per i danni che può apportare al nostro corpo. Ha evidenziato come un consumo smodato possa ridurre le dimensioni del cervello. Lo ha paragonato ai danni provocati dall’amianto. Ovviamente le prese di posizione dopo questa dichiarazione sono state immediate. Alcune decisamente fuori misura. Non sono mancate le risposte di altre celebrità in campo sanitario, che hanno rivendicato la grande tradizione della cultura enoica in Italia.
Livelli altissimi
La tecnica e la capacità di vinificare ha raggiunto livelli difficilmente superabili. I rischi legati ad un bere responsabile sono infinitesimali, anzi molti nutrizionisti concordano che un bicchiere al giorno ha sicuramente un effetto positivo. A questo si aggiunge anche un aspetto culturale, il consumo di vino è parte di una storia millenaria, alla quale difficilmente diamo connotazioni così negative. Bere smodatamente è sicuramente dannoso per molteplici motivi, ma demonizzarlo è eccessivo. Bere consapevolmente, evitando eccessi, è probabilmente l’unica leva su cui appoggiarsi.
Resveratrolo
La parola magica è resveratrolo, è contenuto nei vini rossi ed ha sicuramente un effetto positivo. È un immunostimolante che tonifica il nostro corpo. La campagna irlandese è diretta soprattutto ai giovani e giovanissimi che hanno un rapporto di “sfida” nei confronti del bere. La ricerca di un facile sballo viene veicolato dai superalcolici, i veri protagonisti di questa tanto temuta etichettatura. In questa guerra alla riduzione dei consumi di alcolici probabilmente il deterrente maggiore è un ulteriore controllo delle strade. La polizia che sequestra mezzi e patenti, ha sicuramente un effetto molto più dissuasivo.
Timori che possa estendersi
Il timore dei nostri produttori di vino è che questa etichettatura costituisca un precedente e possa far sorgere desideri di emulazione. Il mercato export verso l’Irlanda al momento è marginale e si potrebbe soprassedere. Ma il timore che altre nazioni possano emulare questo tipo di etichettatura è grande. La produzione di vino in Italia vanta numeri imponenti che anche con la pandemia è incrementata. La bilancia commerciale parla chiaro, un quarto del fatturato nazionale si basa sull’eno-gastronomia. A nessuno fa piacere che vengano messi in crisi i valori su cui è costruita la propria cultura ed economia. È comprensibile una levata di scudi contro questa etichettatura, ma forse è eccessivo fasciarsi la testa in anticipo. Il vino nuoce veramente alla salute?
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