Che relazione c’è con la salute mentale dei bambini
Aumentano i rischi di pazzia per chi non ha accesso a spazi verdi? Togliamo il punto interrogativo e trasformiamo la frase in assertiva. Il verde non ti fa impazzire mai. Va dal 15% al 55% la percentuale di maggior rischio di sviluppare una malattia mentale per chi non ha accesso a spazi verdi. E’ un dato emergente da una ricerca danese svolta su un milione di residenti nel piccolo regno nel mare del Nord.
La città ha fascino,strutture, divertimenti e trasporti. Offre mille occasioni di svago e di studio. Da accesso a un miglior servizio sanitario. D’altro canto però tra le cose negative degli spazi urbani c’è proprio quello di non avere spazi verdi. O almeno di trovarli limitati e non sempre a portata di mano. Questa limitazione di accesso potrebbe influenzare la salute mentale dei bambini che svilupperanno in età adulta. Aree attrezzate, parchi e verde urbano attrezzato sono una necessità.
Uno studio danese lo prova
Esiste una relazione tra la mancanza di verde usufruibile dai ragazzini e il rischio che questi sviluppino disturbi mentale in età avanzata. Uno studio svolto in Danimarca per circa un ventennio, sul sistema di registrazione civile dei dati, ha dato questo sorprendente risultato. Il sistema registra informazioni relative a sesso, luogo di nascita e cambio di residenza. Questo avviene tramite un codice PIN che ogni danese possiede e che deve essere aggiornato ogni volta che cambia casa.
Mappature satellitari per controllare il verde
Questo enorme database registra anche, il loro stato socioeconomico e sanitario. La massa dei dati consente di controllare molti dei fattori che potrebbero influire sulla salute mentale. Con una mappatura satellitare sono risaliti al tipo di vegetazione presente nelle abitazioni e nei dintorni dei vari residenti dalla nascita fino ai 10 anni di età. Hanno così individuato che esistevano aree con un rischio maggiore del 15% fino al 55% di sviluppare problemi di salute mentale. Erano proprio le aree con la minore percentuale di verde.
Un imprinting che non muta anche cambiando casa
Questa sorta di imprinting è proseguito anche dopo che le famiglie si sono trasferite in aree meglio servite dal punto di vista del verde. Anche le mutate condizioni sanitarie, socio economiche o l’urbanizzazione non hanno interferito quanto la mancanza di parchi o giardini. La possibilità di giocare e passare tempo all’aria aperta in ambienti ricchi di vegetazione sembra essere uno stimolo per un’infanzia felice. Questo allontana dai problemi di salute mentale che potrebbero svilupparsi in età avanzata. Il verde non ti fa impazzire mai.
Ansia depressione disturbi mentali
Il dato deve far riflettere. I ricercatori non associano una correlazione diretta ma lo indicano come uno dei fattori di rischio probabili. Altri studi confermano quello danese. In Olanda ne è stato pubblicato uno nel 2009. Poneva in diretta relazione la possibilità di vivere con molti spazi verdi e lo sviluppo della depressione o di disturbi legati all’ansia. Confermata da una ricerca spagnola condotta a Barcellona. I bambini che frequentavano scuole con ampi giardini mostravano uno sviluppo cognitivo superiore di quelli che frequentavano scuole con ridotti spazi verdi. Sviluppavano minor stress mentale, ansia e depressione, ed avevano un miglior profilo di benessere personale.
Perché il verde aiuta la salute mentale
Gli spazi verdi contribuiscono a migliorare la salute mentale, ma non è chiaro perché. Certamente riducono il tasso di stress, invogliano a giocare, gli alberi filtrano l’inquinamento atmosferico, migliorano il nostro sistema immunitario. Gli esperti sollecitano le amministrazioni a mettere in primo piano il verde ed i parchi nei piani urbanistici. Soprattutto nelle aree più densamente abitate.Garantire l’accesso a questi spazi potrebbe essere uno strumento importante per ridurre al minimo il problema dei disturbi psichiatrici. Purtroppo in forte espansione. Il verde non ti fa impazzire mai.

