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Il progetto delle coltivazioni senza terra di ENEA

il progetto delle coltivazioni senza terra

Trova sempre più estimatori la coltura fatta in edifici abbandonati e senza terra.

Sono molti i paesi in cui questa coltura sta incrementando la sua presenza. Con benefici per i consumatori che possono ottenere frutta e verdura a km zero anche nel cuore della città. Inoltre agevola la rimessa in funzione di edifici che erano stati dismessi o abbandonati. L’idea è fortemente supportata da ENEA che vede nella ri-generazione verde dell’agricoltura verticale o senza terra una prospettiva di sviluppo. Il progetto delle coltivazioni senza terra di ENEA

Serre verticali

Serre verticali ovunque, è questo l’obiettivo. Riutilizzare gli spazi che nel tempo sono stati abbandonati e rischiano di partecipare ad un ulteriore decadimento urbano. Il progetto nasce in Veneto in collaborazione con la Coldiretti Padova, il Parco Scientifico Galileo e Advance. Obiettivo di ENEA è di estendere l’esperienza su tutto il territorio nazionale.

il progetto delle coltivazioni senza terra

Ogni spazio è candidabile

Ogni tipo di edificio ha la possibilità di essere rigenerato e riutilizzato. Anche edifici di interesse storico o che non si possono utilizzare per altre attività per vincoli architettonici. Le strutture che vengono impiantate lasciano intatti gli edifici, che però ritornano a nuova vita. Le serre utilizzate sono quelle di Arkeofarm, strutture verticali che sono climatizzate ed automatizzate.  Un sistema che permette un’ottima produzione, riduzione degli spazi, facilità di gestione e riduce il pericolo di malattie. Il clima predefinito toglie anche l’alea delle turbative climatiche che affliggono gli agricoltori che coltivano in campo.

Luci a led

Per quanto riguarda l’illuminazione, vengono utilizzate luci a led. Oltre ad avere un basso impatto nei consumi, favoriscono la fotosintesi clorofilliana, con una crescita rapida. La qualità dei vegetali è ottima, in tutte le sue caratteristiche nutrizionali e di sapore. Il decremento di pericolo di malattie consente una coltivazione senza pesticidi ed un uso esiguo di acqua. Il tutto in completa assenza di consumo di terreno e occupazione di suolo. Più, come già segnalato, il ri-uso e la riqualificazione di edifici abbandonati a se stessi.

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Tetti, gallerie, androni e cantine

L’esempio che viene da altri paesi è molto cospicuo. Le vecchie gallerie ferroviarie o della metropolitana un tempo utilizzate solo per i funghi, sono state climatizzate ed ora sono iper-produttive. Lo stesso accade per i tetti delle strutture commerciali o industriali, trasformate in orti e giardini. Polmoni verdi urbani supplementari. Le serre hanno la possibilità di essere sviluppate anche in luoghi ciechi che non hanno sbocchi verso la luce.

Investimenti iniziali

Gli investimenti iniziali non sono uno scherzetto, ci vogliono società o privati disposti a supportare il progetto, che non si ripagherà immediatamente. La sofisticata attrezzatura per il controllo di luce, temperatura e umidità computerizzata, ha un costo che deve essere ammortato. Però è sicuramente un’attività che garantisce ritorni e riqualifica non solo i palazzi ma anche l’attività agricola. Un modo sano di essere contadini e stare a contatto coi vegetali senza utilizzare pesticidi. Il progetto delle coltivazioni senza terra di ENEA

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Credits: All pics from the net

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Il progetto delle coltivazioni senza terra di ENEA
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Il progetto delle coltivazioni senza terra di ENEA per riqualificare le strutture urbane e per rilanciare un'agricoltura sana e senza pesticidi
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