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Il nostro olfatto peggiora

Il nostro olfatto peggiora

Stiamo perdendo uno dei nostri sensi, è un’azione lenta che ha avuto inizio dai nostri antenati e dalla preistoria

I nostri antenati primati utilizzavano molto di più l’olfatto, è il sorprendente risultato di una ricerca sino-americana. L’olfatto è stato sostituto con la vista, divenuta molto più importante nel percorso della nostra evoluzione. Ma l’odorato resta molto importante anche se si riduce la sua prevalenza. Abbiamo ancora molte lacune sull’esatto funzionamento del nostro olfatto e di come si manifestano le nostre percezioni. Il nostro olfatto peggiora

Recettori

Il nostro naso contiene moltissimi recettori, sono cellule nervose che sono ospitate nelle nostre mucose. Il cervello riesce a tradurre le molecole che viaggiano nell’aria, identificandole come un profumo o un odore. I geni che si occupano di questa “trascrizione” sono circa 800. Però nessuno di noi ha gli stessi geni, per questo percepiamo in modo diverso gli “odori” con cui veniamo in contatto. Come giustamente dice una recente canzone sanremese “è tutta una questione di chimica”. Ben nota in campo erotico, dove gli odori svolgono un ruolo molto importante per la scelta del partner.

Buono o pessimo

La ricerca ha cercato di dare indicazioni sul perché la fragranza appare in modo diverso a seconda di chi la percepisce. Un certo profumo, può sembrare piacevole e farci girare la testa, mentre per altri può risultare pesantissimo. Alcuni odori risultano particolarmente piacevoli ed altri ripugnanti. Però non sono gli stessi per tutti, alcuni individuano come ripugnanti odori che per altri sono quasi impercettibili o inavvertibili. Pare che questa diversa interpretazione, sia legato alle etnie e ai gruppi d’appartenenza. Ovvero, ad alcuni di noi manca una “educazione” a codificare alcune molecole odorose che non abbiamo incontrato in precedenza.

Nuovi recettori

Nel corso della ricerca sono anche stati individuati i recettori che individuano il muschio e l’odore del corpo. La ricerca è partita dall’esame dei geni di popolazione di etnia Han. A confronto con altre etnie, sono emerse le discrepanze che hanno stupito i ricercatori. Ogni persona che ha partecipato ai test, manifestava reazioni diverse, ai due odori presi in considerazione. Mentre tutti hanno riconosciuto l’odore di ascella, quasi un quarto di loro non riconosceva il muschio.

Odori ancestrali

Questo risultato rafforza una teoria che è quella della perdita di capacità di utilizzare l’olfatto. Il muschio infatti era di origine sintetica e pertanto un odore presente solo nei profumimoderni”. Mentre l’odore di corpo, precisamente l’ascella è un odore che gli umani conoscono sin dalle origini. Ora sarà necessario concentrare gli sforzi per comprendere come i recettori possano essere stimolati. Uno studio che diventa ancor più importante, ora che una delle conseguenze del long COVID, è proprio l’anusmia (mancanza di olfatto). Il nostro olfatto peggiora

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Credits: Pixabay

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Il nostro olfatto peggiora, è una diminuzione che è continuata nei secoli e che ci ha fatto privilegiare la vista tra i nostri sensi
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