Sorprendenti scoperte sul formaggio
La bellezza delle analisi e delle ricerche storiche sta nel fascino delle scoperte che ribaltano le teorie. Ricollocano i fatti in tempi sempre più remoti ed illustrano i percorsi compiuti dai nostri antenati per progredire. Il caso eclatante della nuova scoperta da parte dell’equipe di Sarah McClure della Pennsylvania State University. Che retrodata la scoperta dell’abilità di produrre formaggio a 7.000 anni fa, è proprio uno di questi.
Reperti contenuti nel vasellame
Nei resti contenuti in alcun cocci di vasellame e vasi, sono emersi chiari segni della capacità dei nostri progenitori di produrre formaggio. Sono stati trovati sulla costa dalmata in due siti, a Pokrovnik e Danilo Bitiny, dove si stanno svolgendo scavi. Questo evidenzia la possibilità per le popolazioni originarie dell’Africa, che hanno attraversato il Caucaso e i Balcani, di espandersi verso nord. Grazie ad approvvigionamenti che integravano la loro dieta e permettevano lunghi spostamenti.
Consumatori di carne, pesce e latte, dediti all’agricoltura (sono stati rinvenute tracce di pane risalenti a 14.000 anni fa) e alla pastorizia. I nostri antenati non avevano ancora sviluppato la capacità di consumare latte da adulti, mancava la variante genetica che avrebbe permesso di digerire il lattosio. Avevano però già sviluppato la capacità di trasformare il latte, in un prodotto fermentato e quindi meglio assimilabile e digeribile, il prototipo del formaggio a lunga conservazione.
Un modo nuovo di immagazzinare il latte in eccesso
Avevano la possibilità di utilizzare il latte in eccesso grazie alla trasformazione in forme di formaggio, conservate già 7.000 anni fa, in orci, vasi e setacci. Questo consentiva di muoversi meglio, assicurava un buon carico proteico. Contribuiva all’alimentazione della parte più debole della comunità, i più piccoli, gli anziani e gli infanti. Questa disponibilità di proteine dava il via agli adulti a spostamenti verso nuovi territori ed insediamenti. Svincolava dalla necessità di legarsi ad un territorio, e facilitava la propagazione della specie verso la colonizzazione del nord e dell’Europa.
Riserve di proteine per poter viaggiare a lungo
Questa nuova forma di alimentazione o integrazione alimentare, avrebbe contribuito in modo rilevante alla salute dei nostri progenitori. Rendendoli in grado di prosperare e quindi di mutare le proprie esigenze, da agricoltori a veri e propri esploratori delle terre circostanti. La trasportabilità del formaggio, esente dal problema della deperibilità di carni e pesce, è stata il fattore innescante La riserva energetica, alla base degli spostamenti che hanno portato allo sviluppo dell’umanità.

