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Il cyberbullismo si può battere

Il cyberbullismo si può battere

Arrivano incoraggianti messaggi positivi nei confronti di alcuni pessimi atteggiamenti sul web

Forse abbiamo raggiunto il vertice ed ora non possiamo che scendere. I pericoli connaturati alla frequentazione del web sembrano destinati a diminuire. Lo testimoniano alcuni sondaggi che misurano la presenza on line dei giovani e giovanissimi. La sbornia del “sempre connesso” sembra essere passata. Il tempo dedicato alla rete è in diminuzione. Mentre aumenta la consapevolezza dell’uso pericoloso ed improprio dei materiali condivisi. Il cyberbullismo si può battere

Truffe pishing e trappole

Anche gli esempi di truffe a carico dei ragazzi sono meno numerosi. Segno che la campagna d’informazione svolta dalla polizia postale e dagli insegnanti funziona. Curiosamente hanno centrato maggiormente l’obiettivo i consigli avuti dall’esterno, di quanto non accada dai membri della famiglia. Forse sono troppi i cattivi esempi che, da adulti, forniamo a chi ci sta a cuore.

Meno tempo in rete

I teenagers trascorrono meno tempo connessi. Coloro che hanno speso meno di 4 ore collegati al web sono raddoppiati in meno di un anno. Un segnale molto importante. Gli interessi e le cose da fare fuori dalla rete riacquistano qualità ed appeal. Il timore di una generazione di “beoti” eternamente connessi, sembra scongiurata. I ragazzi hanno sviluppato una sorta di cooperazione per migliorare la qualità della loro navigazione. Si danno voce su scam e programmi trappola. Hanno imparato anche a non farsi truffare da App succhiasoldi e diffondono le notizie che riguardano questi programmi.

Il cyberbullismo si può battere

Non è solo luce

Purtroppo da questi rilevamenti sono uscite anche ombre. La principale è la difficoltà di eradicare il cyberbullismo. Ancora troppo utilizzato per offendere, disturbare, ricattare o solo per dileggiare. Sconfina anche nella peggiore variante del sexting, spesso praticato per mettere in cattiva luce, ex e rivali. Arma subdola di ricatti di cui restano vittime soprattutto le ragazze. Alcuni studenti hanno ammesso di essere stati vittime di cyberbullismo, altri di aver assistito ad aggressioni ed intimidazioni via web.

Sotto attacco il diverso

Ad essere vittime di queste azioni prepotenti sono soprattutto le “minoranze”. Ad essere prese di mira sono infatti coloro che hanno diverse caratteristiche fisiche, chi è di diversa etnia o religione. Anche coloro che hanno o sono in fase di orientamento sessuale e collocazione d’identità di genere, sono facili bersaglio di cyberbullismo. La differenza socio-economica, la situazione familiare o semplicemente risiedere in aree disagiate, diventa tema su cui fare leva. Un taglio di capelli inusuale o un abbigliamento giudicato non conforme, diventa motivo di contrasti che vengono combattuti in rete.

Unicità presa di mira

A venire presa di mira è l’unicità delle persone. Coloro che non si assimilano, sono le vittime di chi non ha sufficiente personalità per essere “diverso” dal gregge. Il lavoro che gli insegnati e gli adulti in genere devono svolgere per affrontare questo problema è enorme. Una campagna di supporto «C’è più gusto ad essere unici», promossa da A.I.C.S. (Associazione Italiana di prevenzione al Cyberbullismo e al Sexting), punta a sensibilizzare i giovani. Sarà il brand Maxibon, a dare un aiuto a questa campagna. Il tema è insegnare ai giovani ad amare sé stessi e gli altri, imparando che la diversità è fonte di bellezza. È nell’unicità che s’incontra la capacità di essere speciali. Il cyberbullismo si può battere

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Credits: Pixabay, AICS,

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Il cyberbullismo si può battere, i giovani passano meno tempo collegati in rete, una campagna AICS li supporta a riconoscere l'unicità
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