NOBODY NOBODY NOBODY It’s ok not to be ok una esperienza collettiva
Oltre il 22% degli studenti in Italia dichiara di essere stato vittima di bullismo. Più del 16% ammette di aver preso parte attivamente a episodi di violenza verso un compagno o compagna. Sulla base di questi dati si muove il progetto “NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok. Collective experience”. Coadiuvato dalla sociologa Mariella Popolla, il coreografo Daniele Ninarello guida ragazzi e ragazze dei licei Da Vinci, Rosmini e Bonporti di Trento. Il corpo della protesta
Performance
Performance e ricerca laboratoriale si uniscono in NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok. Collective experience. Realizzato per attivare proteste contro violenza, sopraffazione, bullismo. La ricerca artistica – sostenuta da Oriente Occidente – si concentra sul corpo come strumento politico. Utilizza il movimento come azione di protesta contro il bullismo e la mascolinità tossica. Un allenamento all’esposizione della propria vulnerabilità. Il percorso è condiviso con studenti e studentesse di tre scuole superiori di Trento.
Bullismo in aumento
Secondo gli ultimi dati relativi ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo sono in aumento. Nelle scuole italiane del 2021 gli episodi di prepotenza tra pari, coinvolgono gli studenti soprattutto nelle modalità faccia a faccia. Il 22,3% dichiara di essere stato vittima di bullismo da parte dei pari e il 18,2% ammette di aver preso parte attivamente a episodi di bullismo. Percentuali ridotte per cyberbullismo: l’8,4% dei giovani intervistati ha subito violenza attraverso il web, il 7% è chi ammette di averla agita. Le motivazioni che guidano la violenza sembrano essere per lo più basate sul pregiudizio: background etnico, omofobia, disabilità.
Un nemico adulto
A Trento, il nemico sembra essere il mondo adulto. Gli incontri nascono per poter fare ricerca e lavorare con adolescenti e studenti delle scuole superiori. I ragazzi e le ragazze sono stati invitati a scrivere degli hashtag per tradurre il loro disagio e quindi le loro proteste. Gli hashtag, insieme ad alcune fotografie scattate da Giulia Lenzi, hanno dato vita ad una serie di manifesti che in questi giorni stanno riempiendo i muri di Trento. I poster sono stati graficamente realizzati Luca Bombardelli, studente dell’Istituto per le Arti Grafiche Artigianelli. Il percorso si concluderà il 27 maggio alle ore 16 in via Belenzani a Trento. Il corpo della protesta

