La tecnologia si appropria sempre più della nostra vita intima e ci analizza attraverso i nostri post.
I sentimenti si possono misurare dalle vostre scelte musicali. Se ascolti Heavy Metal sei triste. Se ascolti il rock’n’roll degli anni ’60 sei positivo. Cominciamo dalla parte più divertente. Gli algoritmi tracciano il nostro profilo e ci giudicano attraverso le nostre scelte, compresi tutti i messaggi che ci inviamo in rete. L’analisi del sentiment viene messa sempre più a punto con mezzi di misurazione che prendono nota di tutto quello che lasciamo a disposizione del pubblico. Dovremmo preoccuparci di cosa scriviamoe di cosa scrivono i nostri figli? I sentimenti tracciati dai nostri messaggi in rete
Si chiama Endometro
L’endometro (niente a che vedere con l’endometrio) è un sistema sviluppato da una enorme rete di computer che filtra i messaggi e li confronta. Lo scopo è fornire un report sull’umore delle persone. Ovviamente lo scopo principale è economico ovvero dove instradare la comunicazione commerciale per ottenere il maggior successo. Noi scriviamo del tempo e della voglia di fare una passeggiata, e la rete dei computer riesce a comprendere il nostro stato d’animo. Anche se pensiamo di non aver espresso nulla di significativo, ogni nostra parola viene pesata, misurata e incasellata.
Se misura la media
Se l’endometro misura una media dell’umore di tutti poco male, anche se in chiave politica ed etica avere una macchina che misura le nostre idee è inquietante. Il peggio però è se l’endometro ci misura singolarmente. Tutti sappiamo che molti dei prodotti che ci vengono proposti in rete, sono collegati a cose che sono collegate alle nostre ricerche. Un tentativo di forzare le nostre scelte d’acquisto. Tutti i maggiori gruppi commerciali a partire da Amazon, Microsoft, Google lo utilizzano. Nessuno di loro lo ammette, ma hanno diverse troupe al lavoro per incrementare le capacità di raffinare i dati. Se propongono occhiali o pannolini poco male, disperante invece se entrano nella sfera dei medicinali specialmente ansiolitici.
Controllo
Senza diventare troppo Orwelliani, il desiderio delle grandi aziende di assumere il “controllo” dei desideri dei propri clienti, è manifesto. L’analisi del sentiment può avere risvolti positivi se si mantiene entro certi limiti. Ci sono però aziende che cercano di assumere il controllo delle opinioni dei propri dipendenti analizzando le chat interne. Un’azione che riteniamo scorretta ed eticamente da condannare. La matematica che consente queste misurazioni è semplice, la parte complicata è capire dove ci si deve arrestare prima di violare la privacy.
Felicità verso depressione
L’endometro ha la capacità di misurare l nostro umore, riesce a scomporre ogni nostra attività e messaggio individuando i passaggi chiave. Se abbiamo citato due parole positive in una frase o negative ne prende nota ed elabora le sue storie su di noi, distingue il nostro umore da ciò che scriviamo online. Questo potrebbe avere un risvolto positivo in chiave medica. Consente di individuare le persone che soffrono di depressione e potrebbe intervenire per aiutarle. Ovviamente resta una evidente violazione della privacy e delle libertà personali. Queste analisi non sono perfette ed offrono il fianco a molte critiche. Non ci sono infatti, evidenze scientifiche che le rilevazioni possano funzionare, in tuti i casi di problemi di salute mentale.
Humour
Quanto umorismo può misurare l’endometro? Quanto sarcasmo? Le parole che misura come negative potrebbero essere di segno opposto se immesse in un discorso pieno di humour. Resta una macchina, per quanto accurata ed efficace non ha la possibilità di misurare la vera personalità di tutti. Se a tuti è chiaro come si misura il PIL nazionale, a nessuno è chiaro come la felicità o la rabbia si possano misurare correttamente. La felicità di una nazione non si può tracciare dagli elaborati dei tweet o dai post facebook. La comprensione del linguaggio resta uno dei problemi più complessi nell’intelligenza artificiale.
Contare le parole
Il lavoro principale che fa l’endometro è fare somme e sottrazioni. Raccoglie miliardi di parole riconosce le positive e sottrae quelle negative. A seconda del segno + o – di questa somma algebrica, si avranno report positivi o negativi. Le parole sono state selezionate da umani, ma le macchine non comprendono il contesto, contano e ricontano senza capire di cosa si parli. Vengono utilizzati algoritmi di auto-apprendimento che elaborano i nostri messaggi in modo asettico. Ma capire gli umani è complicatissimo per noi stessi, una macchina può provarci ma non arriverà mai alle nostre raffinate differenziazioni.
Uno step neurale
Per migliorare la qualità delle informazioni gli scienziati hanno preso esempio dai nostri cervelli. Le reti neurali che sono presenti nelle nostre menti fanno collegamenti tra le parole e le legano. Queste reti sono diventate l’esempio su cui fare lavorare le macchine che ora riconoscono tramite questi algoritmi molto di più del modo in cui ragioniamo. Resta un serio problema di trasparenza sull’uso di questa massa d’informazioni. Il timore di un indirizzamento delle opinioni, è forte e suscita molte perplessità. Alcuni recenti esempi d’indottrinamento realizzati tramite il web, preoccupano molto sulla possibilità di sopravvivenza della democrazia. I sentimenti tracciati dai nostri messaggi in rete
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