Gli europei più antichi hanno lasciato eredi in Asia e Americhe
Con l’analisi dei resti umani scoperti in grotte bulgare, ritenute i più antichi insediamenti europei, sono arrivate diverse sorprese. Il genoma sequenziato consente di risalire fino alle più antiche origini e tracciare i percorsi effettuati. Diventa evidente che erano popolazioni che si spostavano e cercavano di trovare le migliori condizioni per vivere. I primi “europei” erano già un mix di diverse tribù, lo si può individuare dalle percentuali di Neanderthal presenti. I nostri antenati erano grandi viaggiatori
Quasi il 4% del genoma
Nel genoma di questi nostri avi, erano presenti percentuali attorno al 4% di Neanderthal, il che significa che si erano accoppiati con loro sino a poche generazioni precedenti. Questo porta acqua al mulino di chi ritiene che I Neanderthal non siano spariti di colpo, ma siano stati assorbiti ed inglobati da altri popoli. Popoli probabilmente più evoluti e che conoscevano più strumenti e modi per utilizzarli.
Grotte bulgare
Nelle grotte bulgare sono stati rintracciati frammenti d’ossa e un molare. Sufficienti per poter ricostruire il genoma dei residenti. Erano un popolo di cacciatori, lo si intuisce dai resti di animali presenti, ed artisti. Costruivano monili fatti di perline e denti d’orso. Utilizzavano attrezzi modellati nella pietra e nelle ossa. Avevano anche imparato a colorare i loro strumenti con l’ocra rossa. Si nutrivano soprattutto di carne e questo potrebbe averli aiutati a sviluppare la loro intelligenza.
Grandi viaggiatori
Dall’analisi del genoma sono arrivate molte informazioni sorprendenti. Le più evidenti sono state le tracce di genoma che questi avi hanno lasciato in circolazione. Erano sicuramente dei grandi viaggiatori, perché percentuali dei loro DNA sono presenti nelle popolazioni dell’estremo oriente e nordamericane. Gli insediamenti umani sono stati influenzati da moltissime invasioni e dominazioni legate alla mobilità dei popoli. Probabilmente la ricerca di cibo ha condizionato queste migrazioni. Quanto siano state cruente o “dolci” queste invasioni non è un dato in nostro possesso.
45.000 anni fa
Parliamo di eventi avvenuti oltre 45.000 anni fa. Ogni popolo ha apportato variazioni alla cultura precedente sovrapponendosi, ed estrapolando le conoscenze più interessanti. Ognuno ha contribuito a migliorare l’esistenza, qualcuno l’ha fatto con le buone, altri con le cattive, ma tutti hanno portato progresso. I bistrattati Neanderthal sono stati alla base delle attuali popolazioni, hanno accolto o subito la presenza di altri popoli e a loro si sono mescolati. Hanno convissuto per millenni con altre popolazioni che si sono sovrapposte in molteplici strati. Questa è l’unica spiegazione possibile, per la presenza dei loro DNA, nel genoma delle attuali popolazioni europee.
Altra curiosità emersa
Gli studi sui genomi delle popolazioni residenti nelle aree dei ritrovamenti, ha evidenziato che i loro antenati non sono quelli delle grotte bulgare. Nessuna di loro è riconducibile a quel ceppo. Probabilmente sono i discendenti dei sapiens che si sono spostati dall’Africa passando per il Caucaso. Potrebbero aver scacciato i residenti che erano già in loco, costringendoli a migrare verso l’estremo oriente e il Nord America. Questo ovviamente rientra nel campo delle teorie non dimostrabili. I nostri antenati erano grandi viaggiatori
Credits:PxHere

