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I ghiacciai scompaiono, sale il livello dei mari

i ghiacciai si ritirano

Il livello dei mari è aumentato di almeno un centimetro e potrebbe salire rapidamente senza interventi di controllo delle temperature globali

Il campanello d’allarme l’ha suonato la Groenlandia. Non si era mai vista una fusione così veloce e cospicua dei suoi ghiacciai. La situazione non è migliore in molte altre aree. Il Polo Nord potrebbe non richiudersi più. Una notizia positiva per chi deve fare trasporti via nave, ma pessima per tutto il pianeta.  Anche l’Alaska ha visto i ghiacciai ridurre di molti milioni di metri cubi la loro consistenza. I ghiacciai scompaiono, sale il livello dei mari.

Anche il Polo Sud

Anche il Polo Sud sta perdendo molti ghiacci, gli iceberg alla deriva sono sempre più grandi. Le Alpi da parte loro sono già da molti decenni ad un punto di non ritorno. Le nevicate invernali non riescono a far aumentare la consistenza dei ghiacciai, riescono solo a tamponare qualche perdita. Ad ogni primavera i geologi misurano nuovi arretramenti delle coltri bianche, (molto più grigie che bianche), che sono in cima ai nostri monti.

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Rilascio di gas

L’innalzamento delle temperature medie, ha come conseguenza che anche il permafrost (lo stato di terreno perennemente ghiacciato), viene intaccato. Questo comporta il rilascio in atmosfera dei gas serra che erano incorporati e trattenuti nel terreno. Oltre all’anidride carbonica, è il metano il gas serra che causa i danni peggiori, ed è responsabile dell’innalzamento delle temperature.

Permafrost in ritirata

I segni dell’indebolimento del permafrost sono evidenti nelle isole nordiche come le Svalbard. Gli edifici venivano costruiti senza fondamenta, appoggiati direttamente sul permafrost. Ora non è più possibile. Le case scivolano sullo strato di terreno che si è ammorbidito. Ora sono necessarie fondazioni su pali di metallo che possono arrivare sino a 30 metri di profondità. Sono visibili smottamenti fangosi in aree dove il terreno era consistente e la geografia urbanistica dei villaggi, è costretta a cambiare.

6 metri d’acqua

Tanta è l’altezza che raggiungerebbero i mari se tutta la Groenlandia dovesse sciogliersi in una sola stagione. Fortunatamente questo non avverrà in un breve periodo, ma la possibilità che accada in un secolo non è tanto remota. Dal 1972 il livello di mari e oceani è salito di un centimetro, ma la stragrande maggioranza di questo innalzamento è avvenuta solo nell’ultimo decennio.

Calotte polari

Se a questa fusione completa partecipassero anche le due calotte polari, Nord e Sud, il livello delle acque salirebbe ancora di più. Gli scienziati stimano che raggiungerebbe i 70 metri sull’attuale livello del mare. Scomparirebbero molti paesi, l’Italia ad esempio non avrebbe più l’intera pianura padana, e tutte le sue attuali città più popolose verrebbero sommerse in modo catastrofico.

Arrivano le prime nevicate

Arrivano le prime nevicate dell’anno. Speriamo che siano molto consistenti, non per scopi turistici, ma per riformare lo strato che potrebbe reintegrare quello perduto durante l’estate. Sino a pochi decenni fa il bilancio tra entrate e perdite era sostanzialmente in pareggio. Recentemente le nevi non riescono a reintegrare quelle che si sciolgono nel periodo estivo, intaccando le riserve. Queste riserve sono appunto i ghiacciai, che svolgono questo compito doppio di cassaforte delle acque e di immagazzinamento di gas serra. I ghiacciai scompaiono, sale il livello dei mari.

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I ghiacciai scompaiono, sale il livello dei mari e si modifica la geografia terrestre ed urbana, si scioglie il permafrost e le case sprofondano nel fango
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