Formaggio presi ad esempio dell’economia UK
Alcune realtà non dette dai promotori della Brexit si stanno rivelando un boomerang che potrebbe colpire duramente l’economia oltre-Manica. Un articolo pubblicato su The Guardian lancia un sos sul futuro di alcuni generi di prima necessità alimentare. Potrebbero diventare oggetti di lusso in Gran Bretagna i prodotti come burro, yogurt e formaggio dopo la Brexit, con forti aumenti dei prezzi. Soprattutto quelli speciali o di nicchia potrebbero scarseggiare, con costi crescenti indipendentemente dall’esito dei negoziati soft o hard di uscita. Lo svelarla un rapporto della London School of Economics, commissionato dalle società che controllano i marchi Lurpak, Anchor e Arla. Gli agricoltori anglosassoni che avevano votato in massa per l’uscita, ora si trovano a fronteggiare una situazione molto complessa. Molto negativa per i loro redditi, e per le loro abitudini alimentari.
Latte, burro, yogurt e formaggio diventeranno un lusso
Ash Amirahmadi, amministratore delegato britannico di Arla Foods, ha dichiarato. “La nostra dipendenza dai prodotti lattiero-caseari importati, avrà un grande impatto sulla catena di approvvigionamento. Molto probabilmente avremmo vistose carenze di prodotti e un forte aumento dei prezzi, trasformando generi di prima necessità come burro, yogurt, formaggio e latte artificiale in lussi occasionali. I formaggi speciali, dove ci sono attualmente opzioni limitate per la produzione, possono diventare molto scarsi“.
Il rapporto LSE arriva un anno dopo che il governo è stato avvertito che uscire dalla EU avrebbe costituito un salto nel buio. Le forniture alimentari, diventerebbero incerte e sempre più costose. Il deficit della produzione alimentare della Gran Bretagna è evidenziato dal bisogno di fare meno affidamento sulle importazioni per sfamare la popolazione. La Gran Bretagna non produce abbastanza latte per stare al passo con la domanda, ed ha una forte dipendenza dall’UE. Usufruisce attualmente dei surplus di latte di altri paesi come Irlanda, Germania, Francia, Belgio e Danimarca. Tutti gli articoli più comuni e di uso quotidiano, come il formaggio cheddar e il burro, vengono preparati grazie a quel surplus, che verrebbe a mancare.
La produzione locale non coprirà la domanda
Se il Regno Unito si separerà dall’UE senza alcun accordo commerciale, i prezzi aumenteranno quasi certamente. Poiché i prodotti lattiero-caseari, insieme alla carne, sono i generi alimentari primari che possono ottenere le tariffe più elevate. Anche i ritardi doganali causati dalle nuove norme commerciali farebbero lievitare i costi. E’ stato calcolato che ogni ritardo di sette minuti per le operazioni di sdoganamento, in un porto come Dover, aggiungerà un minimo di 12,5€ per container. A causa dei costi di manodopera aggiuntivi. La ricerca rileva che i piccoli fornitori di formaggio in Francia ed Italia, potrebbero trovare non competitivo far giungerei loro prodotti nei negozi britannici Questo genererà una ulteriore scarsità.
D’altro canto la Brexit potrebbe creare una opportunità per espandere l’industria britannica nel lungo termine. Mentre a breve e medio termine, non è pensabile di poter attivare la produzione di latte, come se si accendesse un interruttore. Aumentare il bacino di produzione del latte del Regno Unito e costruire l’infrastruttura necessaria per essere autosufficienti nei caseifici, richiederà molti anni. La società lattiero-casearia principale in Inghilterra fa parte di una grande catena di cooperative di 12mila soci, solo 2400 di questi sono situati nel Regno Unito. Nel momento in cui la Brexit avesse effetto, questi produttori non potrebbero sostenere da soli la domanda interna. Generando una crisi dell’offerta sia ai trasformatori che ai consumatori finali. I formaggi inguaiano la Brexit.

