Le storie dei mostri, dei Babau, di orchi pelosi, si rimbalzano su quasi tutte le culture. Non basta come prova che i giganti mezzo uomo e mezza bestia sono veramente tra di noi?
Le fiabe e i racconti della notte sono ricchi di personaggi fantastici che catturano l’attenzione di grandi e bambini. Sono personaggi che hanno caratteristiche riconducibili a due filoni. Animali giganteschi come i super calamari in grado di stritolare una nave o dinosauri in pensione come Nessie. Oppure l’anello mancante tra l’uomo e la bestia. Figura umanoidi, sempre di dimensioni gigantesche, che rifuggono dal contatto umano. A questa categoria appartengo i Bigfoot i Sasquatch e gli Yeti. I diritti dell’Abominevole Uomo delle nevi
Un gigante peloso
Bigfoot, Sasquatch e Yeti sono giganti pelosi di forme umane con grandi occhi. Sono accusati di derubare raccolti e armenti e a loro vengono imputati tutti i problemi delle comunità che vivono ai margini della natura selvaggia. Solitamente è possibile catturarli grazie alla loro curiosità, lasciando in giro bevande alcooliche. Lo Yeti o il Bigfoot si addormentano ed è possibile catturarli. Le leggende dello Yeti sono, per gli occidentali, molto recenti. Un giornalista inglese raccolse una storia dagli sherpa himalaiani, pubblicò un articolo nel 1921, che ottenne un grande successo. C’era un errore fondamentale nella trascrizione del nome della “bestia” ma questo lo trasformò in una leggenda ancora più attraente. Abominevole era il nome perfetto per creare una leggenda.
Segnalazioni e spedizioni
Di tanto in tanto vengono segnalati indizi della presenza di un Sasquatch nelle foreste americane o di uno Yeti sulle nevi perenni himalaiane. Sono state organizzate spedizioni che potessero provare la presenza di questi umanoidi, ma senza esito. È andata meglio a chi ha indagato su figure mitologiche legate al mondo animale. Calamari giganti di oltre 10 metri sono stati rintracciati morti su qualche spiaggia, così come meduse da tre metri di diametro. Nulla di fatto per il povero Nessie che continua ad essere una grande risorsa turistica scozzese. Per lui nessuna traccia reale.
Cosa ci fa desiderare di incontrarne uno?
È curioso quanto l’attenzione degli umani nei confronti di questi “mostri” sia forte, moltissimi vorrebbero incontrarlo, salvo fuggirne a gambe levate. Alcuni criptozoologi (chi si occupano di questi fenomeni di cui non esistono prove scientifiche) credono che sia una sorta di riscatto della nostra colpevolezza. Ci sentiamo causa di disboscamenti e violazione di territori intatti per allargare le sedi delle nostre città e coltivazioni. I Bigfoot e gli Yeti si sentono braccati dalla nostra presenza e cercano di respingerci. Noi distruggiamo il loro habitat e loro si vendicano. Questi “Uomini Selvaggi” non fanno altro che cercare di sopravvivere alla nostra invasione.
Confronto tra civili e rustici
L’anello che divide gli uomini dal selvaggio. Ci consideriamo civilizzati ma insoddisfatti delle tracce e ferite lasciate sul territorio. L’uomo bestiale ci spaventa e affascina, ci fa ripensare alle nostre vite e al modo con cui consumiamo. Se l’Uomo Selvaggio riesce a sopravvivere nel quasi nulla della foresta, forse era a questo che eravamo destinati, ed ora il pianeta non sarebbe a rischio di espellerci. Col tempo Bigfoot, Sasquatch e Yeti si sono trasformati in figure ecologiche esemplari, complici anche alcune produzioni cinematografiche.
Se li trovassimo?
Ammettiamo che sia possibile entrare in contatto con loro. Come li tratteremmo? Cercheremmo di imprigionarli o li lasceremmo liberi di esercitare il loro arbitrio? Gli concederemmo i diritti civili o li rapporteremmo solo al mondo animale? Li considereremmo l’anello mancante tra i due regni, quello umano e quello animale? Avrebbero la dignità di avere un loro linguaggio noto e condiviso? Resterebbero ancora abominevoli o sarebbero solo un po’ troppo pelosi? Li inviteremmo ad avere uno scranno all’ONU? I diritti dell’Abominevole Uomo delle nevi
Credits: PxHere

