Moltissimi portano in tavola i sostituti del pane con la convinzione che siano più salutari
La demonizzazione dei carboidrati continua, la ricerca di una linea perfetta porta ad eliminarli dalle nostre diete. Chi non può o vuole rinunciare al piacere del pane e della pasta, cerca di sostituirla con prodotti ritenuti più salutari. Crackers, grissini e gallette entrano così prepotentemente nei nostri regimi alimentari. Gioca a loro favore un’azione di marketing che punta soprattutto su un argomento: leggerezza. Gli spot pubblicitari puntano moltissimo su silhouettes quasi trasparenti e giocano sul peso che scompare. Crackers grissini e gallette
I preferiti
Cosa preferiscono portare gli italiani a tavola, sul lavoro o in viaggio come snack? Gallette e crackers, per la loro praticità, un poco sfortunati da questo punto di vista i grissini. Troppo fragili per affrontare gli urti della vita quotidiana. Preferiti i prodotti a base di cereali, meglio se misti, con riso, mais, segale o altri cereali. Piacciono ai consumatori di sesso femminile e giovani, il target individuato dai professionisti del marketing è donna tra i 15 e i 40 anni. Il concetto di snellezza e di linea perfetta viene infatti, ribadito spesso.
Comodità
Rispetto alla michetta, ad una ciabatta o ad un filone sono indubbiamente prodotti molto pratici. Sono comodi, con un packaging monoporzione, spesso minuscolo per dare l’impressione di consumare pochissimo. Sono amati anche per gli i, spuntini ritenuti gli accompagnamenti ideali agli aperitivi o ai brindisi con cubetti di formaggio o salumi. Sono un facile accompagnamento in viaggio, in spiaggia o come “spezzafame” sui posti di lavoro. Quasi tutti gli italiani li hanno provati e li consumano regolarmente. Li portano anche in tavola per evitare di mangiare il tanto temuto pane.
Quanto piacciono
A giudicare dai pareri dei consumatori sembra che i sostituti del pane vengano immaginati come una sofferenza necessaria. I commenti sono decisamente vari e con livelli di apprezzamento molto variegati. Si va dalla sensazione di aver consumato qualcosa di estremamente leggero, all’assenza di gusto o peggio di aver consumato cartone. Leggeri, croccanti e decisamente poco saporiti, raramente lasciano retrogusti. Anche tra crackers, gallette e grissini regna il messaggio col segno meno, vengono sottolineate le “sottrazioni”: meno sale, meno grassi, ecc. La convinzione è che il pane è più buono ma i sostituti aiutano a mantenere la silhouette, e quindi sono un sacrificio da affrontare.
Un terzo ha abbandonato il pane
Il mito dei cibi light da utilizzare per perdere peso, continua a mietere vittime. Circa il 30% dei consumatori ha eliminato il pane completamente, a favore die sostituti. Li ritengono più salutari e digeribili, anche se in realtà il pane con lievito madre e grano integrale è migliore e non contiene conservanti e additivi. I sostituti utilizzano zuccheri, sciroppo di glucosio, fruttosio, grassi vegetali. Recentemente viene posto sull’accento sull’olio di palma, per rassicurare i consumatori che sia assente dai prodotti. Ma questo non accade sempre per i sostituti del pane.
Scelte obbligate
Per alcune persone la scelta dei sostituti è obbligatoria per motivi di salute. Chi soffre di sensibilità al glutine, al frumento o celiachia è costretto a trovare soluzioni alternative. In questo campo dominano le gallette realizzate con miglio, mais, riso integrale, quinoa, grano saraceno, spesso miscelati in modi creativi. I nutrizionisti avvertono che utilizzarle con un poco di grassi, ad esempio un filo d’olio, evita che gli eventuali zuccheri vadano in circolo troppo velocemente. Il rischio è che lo “spezzafame” non funzioni affatto e faccia venire ancora più fame. Accompagnarle con proteine e verdure è la condizione migliore per ottenere una sana nutrizione. Crackers grissini e gallette
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