Su un ramo, nel nido, da soli o in compagnia, possono dormire anche in volo o su un piede solo.
Hanno peculiarità davvero uniche gli uccelli che permettono loro di dormire nel modo più appropriato alla loro specie. Studi recenti hanno dimostrato che possono dormire con solo metà del cervello per volta. Questo gli consente di essere attenti a ciò che li circonda in qualsiasi momento e li rende abili anche a trovare e mantenere la posizione. Le gru, i fenicotteri, ma anche le anatre e molti uccelli di palude, dormono su una zampa sola. L’altra la tengono ripiegata sotto al corpo e la riscaldano tra le piume. Gli uccelli hanno strani modi per dormire
Pochissimi capillari.
Alcuni uccelli hanno pochissimi capillari nelle zampe, questo gli consente di evitare di disperdere energia. Pensate ai pinguini imperatore che dormono in piedi, mentre mantengono al caldo le loro uova, durante l’incubazione. Se avessero vene diffuse nelle zampe e nei piedi, consumerebbero talmente tanta energia da non poter mantenersi in vita. Forse avrete notato gli aironi, soprattutto i cinerini, che stazionano immobili con un piede o entrambi, in acqua. Lo fanno anche nei mesi più freddi proprio grazie a quell’escamotage. Riescono a catturare pesciolini e ranocchie grazie alla loro capacità di diventare tutt’uno col paesaggio.
Dormono volando
Alcuni uccelli rimangono in volo per settimane senza ritornare al nido. Come riescono a riposare? Lo fanno in volo per brevi periodi, utilizzando il cervello solo in parte. Scelgono quale lato addormentare, mentre l’altro resta vigile. Possono farlo i rondoni o specie tropicali come le fregate. La metà sveglia mantiene il campo visivo ed evita sgradevoli incidenti con altri volatili od ostacoli. Nel caso delle fregate consente anche di mantenere sotto controllo i banchi di pesci di cui si nutrono. Anche se raramente pescano di notte, riescono a seguire le rotte che percorrono e all’alba sapranno come sarà composta la loro colazione.
Dormire tutti assieme
Ci sono uccelli che amano dormire in comitiva. Qualcuno è solitario e preferisce starsene per i fatti suoi, ma molti uccelli hanno basato la loro forza sulla quantità. Vivere e muoversi in stormi, garantisce di potersi difendere meglio dagli attacchi dei predatori. Gli storni ad esempio sono riusciti ad evolvere complicate organizzazioni di gruppo, e sanno muoversi con eleganza. I loro voli all’imbrunire sono veri spettacoli di maestria, sembrano essere diretti da un coreografo di grido. Agli storni piace dormire raggruppati, tutti assieme in alcune zone che hanno deputato come loro albergo preferito.
L’unione fa il guano
Dormire ammassati sugli alberi dei viali cittadini è congeniale a molte specie. Si proteggono a vicenda e trovano una temperatura migliore rispetto al fresco dei campi. Questo causa molti problemi alle amministrazioni comunali che devono fare fronte ad enormi quantità di guano. Il periodo estivo, è forse quello in cui molti uccelli s’accoppiano per riprodursi, e si isolano. Ma col ritorno delle notti più lunghe e fredde rientrano in città. Sono anche molto sonori, per questo vengono attivate operazione di dissuasione per allontanarli, con grida di falchi o altri predatori registrate. Sono abitudinari e tendono a tornare nei loro luoghi preferiti, perciò la lotta per tenerli alla larga è quasi sempre senza successo.
Una questione di tendini
Le zampe di molti uccelli sono conformate per avere una presa molto forte sui rami. Hanno tendini robusti ed è come se le loro zampette diventassero una morsa che li blocca in una posizione stabilita. Ma oltre alla presa la loro capacità di restare in equilibrio è data da un organo di cui si sa ben poco, situato all’altezza delle anche. Un organo che svolge una funzione di bilanciamento e che impedisce agli uccelli di ritrovarsi a testa in giù. Se pensate ai molti uccelli che tengono la testa sotto l’ala, sembra incredibile che durante il sonno riescano a mantenere la posizione corretta.
Un balletto introduttivo
Se gli storni quando decidono di rientrare lo fanno a grandissima velocità, ci sono specie che amano un certo rituale. Alle gru piace fare una sorta di balletto introduttivo prima di sistemarsi per la notte. Anche i cormorani aprono le penne della coda e danno spettacolo continuando a scambiarsi di posto prima di sentirsi a loro agio e dormire. Più riservati i rapaci, che hanno fatto del silenzio la loro regola. Amano i luoghi protetti e riparati dove dormire in completa solitudine. Condividono i nidi solo coi loro piccoli che non esitano a lasciarli soli per andare a caccia. Preferiscono dormire di giorno e forse sono i soli a dormire con entrambi i lobi del cervello, contemporaneamente. Gli uccelli hanno strani modi per dormire
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