Una provocazione che viene dall’Inghilterra dove ha dato buoni risultati nel limitare gli abusi alcoolici
La definizione “gennaio a secco” viene da una sorta di sfida nata in UK. L’invito a riprendere possesso delle proprie capacità di resistere a bere troppo. Nel mese di gennaio tutti i drink alcoolici, birra e vino sono banditi, in una sorta di ripulitura delle proprie vene. Nel periodo dell’anno in cui più spesso si parla di dare un momento di calma ai nostri corpi dopo gli eccessi delle Feste. Anche l’alcool ha partecipato, alla grande, ai nostri esuberi. Gennaio a secco per combattere l’alcoolismo
Meglio in compagnia
L’efficacia del gennaio a secco è garantita se non si tenta di farlo da soli. Avere qualche amico o altri familiari che condividono lo sforzo aiuta ad ottenere un buon successo. Le privazioni auto-imposte sono le più complicate da portare a buon fine. Una pausa di un solo mese, può sembrare breve o lunghissima, a seconda di chi la affronta. I benefici immediati sono una riduzione della pressione arteriosa e di tutti i parametri salutari. Ma a lungo andare i benefici possono avere buoni risultati per tutto l’anno. Sono molti infatti coloro che terminato il mese di astinenza, riprendono con molta moderazione.
Nato nel 2014
Il “fioretto” di un mese di sobrietà all’inizio di ogni anno, è diventato popolare nel 2014, grazie ad una campagna ad hoc. Nel Regno Unito, un’azione promossa da Alcohol Change UK, ha dato vita ad una sfida a non bere alcolici per 30 giorni. Per aiutare coloro che intendono accettare la sfida è stato creato un apposito sito a cui iscriversi. Il sito invita a confermare ogni giorno quanto si sia resistito alle tentazioni alcooliche. Lo stimolo per chi ha timore di cedere alle lusinghe di un wiskettino o di una birra, aumenta l’autostima proprio nel mantenere intatta la propria scheda.
I dati raccontano
I dati raccolti negli scorsi anni, sembrano confermare l’efficacia della sfida. Gli effetti si sono protratti anche nei mesi successivi, e la curva non ha subito impennate improvvise appena terminato il periodo di gennaio a secco. Col tempo si sono ridotti anche coloro che hanno “sgarrato”. Chi ha bevuto qualcosa nel mese in questione è passato ad una frequenza di 4 a 3 giorni. Una riduzione del 25%, così come sono diminuiti sensibilmente coloro che si sono ubriacati. L’operazione ha creato una condizione così positiva che è stata ripetuta anche in estate e in autunno con l’agosto e l’ottobre a secco.
Effetti decisamente positivi
Oltre agli aspetti positivi legati alla salute, in molti hanno sottolineato altri benefici a cui non avevano pensato. Uno dei più rilevanti è stato in termine economico, bere poco o per niente fa risparmiare parecchio. Tanto che nove persone su dieci si sono rallegrate del maggior denaro che è rimasto nelle loro tasche. Molti hanno trovato grandi benefici nel sonno, hanno dormito meglio e più serenamente. Ultimo ma non meno importante, il 60% dei partecipanti ha perso peso. Molti hanno migliorato il proprio aspetto, una pelle più elastica e bella, ed hanno constatato un miglioramento della concentrazione. I risultati sono stati confermati anche da chi non è riuscito a portare a termine la sfida.
Le sorprese psicologiche
Restare senz’alcool ha portato a considerare alcune delle scelte di vita, a trovare maggiore auto-stima. La capacità decisionale, forte del goal dell’astensione s’è rafforzata. Qualcuno ha preso decisioni importanti proprio grazie al prolungarsi della sobrietà. Constatare che anche senz’alcool si può socializzare, divertirsi e rilassarsi è una soddisfazione che apre nuove prospettive. Quanto sono vere le schede postate? Non è semplice verificare, il gioco è a fidarsi. Quello che emerge è quasi nessuno si rende veramente conto di quanto beve nell’arco di una settimana, figurarsi in un mese. La sorpresa che molti provano è proprio legata alla quantità di bicchieri e pinte che consumano. Questo li spinge a tentare di nuovo. Gennaio a secco per combattere l’alcoolismo
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