Menu senza prezzi per le donne. La polemica scoppiata grazie ad una celebre conduttrice radiofonica australiana.
Si chiama Abbie Chatfield l’influencer e conduttrice radiofonica australiana, la ragazza che ha gettato il sasso nello stagno. Durante una vacanza col suo boyfriend a Venezia, le è stato consegnato quello che usualmente viene definito “menù di cortesia”. È un menu senza prezzi, mentre quello regolare viene solitamente consegnato ai componenti maschi della tavolata. L’accusa di Abbie, che si è parecchio incavolata, è di sessismo. In effetti è una pratica quasi caduta in disuso, solo alcuni ristoranti che potremmo definire di lunghissima attività, mantengono questa pratica. Galanteria sessismo o cafonaggine?
Abbie all’attacco
Abbie forte della sua posizione economica (è lei a guadagnare di più all’interno della copia) avrebbe pagato il conto. Se proprio volevano consegnare un menù di cortesia avrebbero dovuto darlo al suo compagno. Ma la sua posizione critica, punta su una forma di patriarcato, che non avrebbe senso mantenere. In effetti sono molti anni che si invoca una parità tra sessi che in questo caso sembra dimenticata.
Italiani offesi
Alcuni italiani hanno risposto alle sue critiche chiedendole di studiare un po’ di galateo. Un poco di cavalleria non guasta, e molte signore ringrazierebbero per questo tipo di cortesia. Lei replica che è un’abitudine antica, che è giusto che scompaia. La galanteria non ha nulla a che fare con chi paga al ristorante. Ci possono essere modi diversi di condotta, chi paga il conto potrebbe essere indifferentemente lui o lei, o potrebbe essere diviso.
Ha ottenuto le scuse
Ha ottenuto le scuse del ristorante, ma la sua polemica ha coinvolto molti ristoratori, specie della fascia alta e stellata. Sono veramente pochissimi i ristoranti che ancora praticano la differenziazione dei menù. Viene offerto solo su richiesta dei clienti che vogliono mantenere segreto l’ammontare, ma sembra destinato a sparire. Non è un caso sporadico, la letteratura in proposito ricorda altri casi, sia in Italia che all’estero, in cui il menù di cortesia ha causato polemiche. La tendenza attuale è di uniformare il menù per chiunque si accomoda al tavolo, senza differenze di genere. Anche nelle scuole alberghiere non s’insegna più ai camerieri la formula di presentare menù diversi.
Cambiano le cose
I ristoratori si sono accorti che è anacronistico mantenere menù diversi. La formula “uomo che paga e donna ospite” è lontanissima dal vero. Almeno un quarto degli scontrini emessi dai clienti in coppia, viene pagato dalle donne. Perciò non ha molto senso questo tipo di cortesia. Le donne non sono più le bamboline a cui offrire una cena, sono consapevoli ed in grado di ragionare autonomamente. Immaginarle come incapaci di gestire un conto al ristorante, anche se ha un’aura di gentilezza e cavalleria, puzza di stantio. Fa tornare a tempi in cui la femmina non guadagnava e non aveva alcuna indipendenza economica. Anche alle donne fa piacere, anche nel caso sia l’uomo a farsi carico del conto, sapere quanto ha speso. Galanteria sessismo o cafonaggine?
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