Due aziende cercano di rendere le fragole molto più facili da coltivare e migliori da consumare
Le fragole sono buonissime ma hanno un grosso problema di conservazione. Almeno un terzo di quelle che vengono coltivate vengono buttate nella spazzatura perché non mantengono la loro freschezza. Sono delicate e si ammaccano facilmente, diventano molli e possono ammuffire. Per evitare questo grande spreco, due società hanno unito i loro sforzi, per ottenere piante più robuste ed in grado di produrre fragole migliori. Fragole più resistenti
Modifiche al DNA
Il loro target è utilizzare una tecnologia già testata con successo nella coltura delle patate. Useranno la CRISPR-Cas9 che permette di ri-assemblare il DNA con le sequenze desiderate. Una sorta di taglia e cuci in cui i geni possono essere eliminati, sostituiti o raddoppiati, creando la sequenza desiderata. Nel tempo hanno già predisposto 5 diverse tipologia di pianta di fragole. Ognuna di loro è adatta a particolari condizioni climatiche e questo permette di avere il miglior raccolto rispetto alle diverse zone in cui sorge l’impianto.
Piante simili all’originale
Le piante sono simili all’originale e non distinguibili da quelle esistenti in natura, ma il prodotto raggiunge migliori livelli di conservazione. Allunga il periodo in cui possono essere commercializzate, riduce i costi per le spedizioni che non devono più essere così tempestive. Anche i costi di produzione si riducono, per la maggiore robustezza delle piantine che non necessitano di interventi in impianto. La stagione di crescita è allungata rispetto alle colture tradizionali, con una abbreviazione delle turnazioni delle colture.
Meno terreno meno pesticidi
Meno terreno utilizzato e migliori prestazioni degli impianti. Sono solo due dei presupposti che richiedono i coltivatori. Minore uso dei pesticidi e riduzione del fabbisogno d’acqua. Minore manutenzione e riduzione delle ore lavorate dalla mano d’opera, ed un prodotto più sano, più facile da maneggiare e da trasportare. La ricerca sta proseguendo per ottenere un risultato ancora migliore. Stanno mappando il genoma per scoprire quale gene regola le varie caratteristiche. Poi concentreranno la ricerca solo su quello, evitando di perdere anni incrociando le piantine.
Tempi morti tagliati nella sperimentazione
La tecnologia utilizzata da risultati molto più efficienti rispetto agli incroci tra piante compatibili. Si può tagliare tutta la parte sperimentale, che ha bisogno di anni per potersi sviluppare, e si può puntare direttamente sulle caratteristiche richieste. Il metodo è stato testato con la coltivazione delle patate. I risultati sono stati ottimi, con la riduzione degli zuccheri e maggiore resistenza alle malattie. Ora sono le patate più vendute, sono completamente simili alle loro progenitrici ma si conservano meglio. Non resta che aspettare per poterle assaggiare. Fragole più resistenti
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