Cosa acquisteremo e cosa mangeremo nel prossimo futuro
I nuovi trend della nutrizione sono sempre più influenzati da etica, salute e sostenibilità. Come ogni anno vengono svolte ricerche sui trend che potranno influenzare le aziende nella distribuzione e creazione dei loro prodotti. Il settore agro-alimentare è tra i più monitorati, anche perché buona parte del PIL nazionale è legato a questo settore. Molte le variabili prese in considerazione a partire dalla sicurezza alimentare: post crisi Covid, guerra russo-ucraina, cambiamenti climatici, cibo del futuro, nuovi consumi. Food Trend il cibo di domani Leggi tutto: Food Trend il cibo di domani
Si allarga la forbice
Reperibilità delle materie prime, aumenti dei prezzi legati alla guerra russo-ucraina, costi energetici non coperti dalle rinnovabili, porteranno ad una sofferenza. La patiranno le classi inferiori, in difficoltà a soddisfare gli aumenti di costo della vita. L’allargamento della forbice tra chi può spendere bene e chi deve usare cautele, è inevitabile. Anche le classi medie risentiranno dell’incremento dei prezzi. Alla crisi del conflitto vanno aggiunte altre variabili come i cambiamenti climatici, che hanno portato ad una eccezionale siccità. I dati sui raccolti sono sconfortanti, con il 10% – 20% rovinato o ridotto, e perdite superiori ai 6 miliardi di euro. Tracciabilità, eticità, sostenibilità sono i termini maggiormente richiesti dai consumatori.
Giovanissimi cambiano lo stile
L’approccio ad una alimentazione diversa è sancito dalle generazioni più giovani. I cosiddetti Millenials e successivi hanno sposato in pieno la comodità del food delivery. Piatti su misura consegnati a domicilio, con molta curiosità per le novità, derivate anche da serie televisive. Maggiore consapevolezza verso il destino del pianeta. Sempre meno carne e pesce, molti più vegetali. Una formula che consenta di consumare alimenti a breve raggio, una tendenza al green e a ciò che è coltivato in modo etico e sostenibile. Attenzione al vegan e al vegetariano.
Biologico in crescita
Gli alimenti che fanno segnare il maggiore incremento di vendite sono quelli biologici. Grande attenzione agli acquisti in fattoria. Le aziende agricole locali e i mercati contadini stanno incrementando le vendite. I consumatori si sentono protagonisti, possono controllare la filiera, evitare i trasporti e contribuire a combattere il riscaldamento climatico. La tracciabilità è garantita e questo aiuta la sensazione di potersi nutrire con cibi più sani e sostenibili. Aumentano gli acquisti di prodotti vegani o vegetariani con un trend, non più legato alle mode ma alle convinzioni anti-spreco. Tutto ciò che è green oriented coglie l’attenzione dei consumatori. Lo spreco viene individuato come assolutamente negativo, gli avanzi vengono consumati e si cucina sempre più con ciò che un tempo era considerato scarto.
Export al galoppo
È il vino a fare da traino, ma i numeri parlano chiaro, il settore agro-alimentare è il motore del successo del nostro export. Molta richiesta di prodotti biologici, anche il vino e la birra, tracciabili, riconosciuti, DOP, IGP. La tradizionalità è spesso ricercata come un punto di forza su cui è possibile fare leva. Ma l’innovazione ha un grande appeal, infatti ha funzionato bene l’intraprendenza delle giovani generazioni di agricoltori e agro-tecnici. Le start-up del settore sono molte a dimostrazione di una vivacità, che depone a favore del “nuovo e innovativo”. La creazione di distretti alimentari, in grado di supportare le aziende locali ed i loro investimenti, ha spinto l’export verso numeri importanti. Nel 2021 toccati i 50 miliardi di euro, ed i numeri del primo semestre 2022 sono ancora migliori.
Italian sounding la piaga
C’è chi vuole leggerla come un indice di successo, la piaga dell’italian sounding. In realtà il danno arrecato al nostro carniere è gravissimo, e resta complicato combatterlo. Una soluzione potrebbe essere il ricorso alla blockchain, ma non protegge ogni tipologia di brand. La richiesta di alimenti che si richiamano alla Dieta Mediterranea, espone il fianco a tutto ciò che ha somiglianza coi prodotti del nostro paese. Sono le aziende più longeve ad essere quasi esentate dal fenomeno, per la riconoscibilità del marchio e la diffusione. Il settore agro-alimentare potrebbe incrementare i propri introiti se riuscisse a risolvere questo annoso problema.
Dati a conferma
Il made in Italy soprattutto nel settore agroalimentare, continua ad avere numeri importantissimi. Anche nell’anno più funestato dalla pandemia, il settore ha registrato la cifra di 538 miliardi di euro, in pratica un quarto dell’intero PIL nazionale. Le aziende coinvolte sono oltre un milione e c’è una tendenza a crearne di nuove, con una forte componente femminile. Sono loro, le donne, a dare vita a molti nuovi progetti e dovrebbero essere sostenute in modo adeguato. Anche la ristorazione (molti agriturismi) e punti di vendita (molti direttamente dal campo) contribuiscono attivamente a questi dati. Sono circa 4 milioni gli addetti impiegati in campo agricolo e agro-alimentare, mentre sono 70.000 le industrie del settore. Food Trend il cibo di domani.
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