Le piante hanno fretta, il cambiamento climatico le porta a fiorire con un mese d’anticipo
L’avviso ce l’hanno dato le mimose già fiorite a fine gennaio. Se dal lato estetico un inverno colorato potrebbe essere gradevole, dall’altro sconvolge i ritmi vegetativi. Manda all’aria anche le abitudini della fauna selvatica, che accorda i propri ritmi vitali con le stagioni e le fioriture. Le specie che non riusciranno ad adattarsi ai cambiamenti rischiano di scomparire. Ci sono esempi abbastanza clamorosi esempi, di come una mutazione di pochi giorni possa influire. Fioriture in anticipo di un mese
Caribù a rischio
Basta l’esempio dei caribù che hanno da sempre regolato il ritmo delle nascite dei vitelli, sulla fioritura dell’erba del cotone. Tutte le nascite vengono concentrate In una sola settimana, per la presenza di quest’erba proteica. Ma se le madri non possono nutrirsi perché l’erba è già sfiorita il latte che forniranno sarà particolarmente povero. Il rischio è che i vitelli non possano sopravvivere.
In Inghilterra
L’enorme data base dei cittadini britannici, attenti osservatori della natura, ha fornito dati precisi sulle variazioni tra fioriture e temperature. Oltre 400 specie di piante da fiore hanno dato risultati impressionanti. L’anticipo delle fioriture in soli 30 anni (1987-2020) è di 26 giorni. Il rischio di un gelo tardivo che bruci le prime gemme e i primi fiori è sempre presente. Le piante più frettolose, nel rispondere agli stimoli delle temperature che s’innalzano, sono in pericolo .La conseguente perdita di raccolti può mettere a rischio l’alimentazione di molti animali. I ritmi riproduttivi e le stesse migrazioni, producono cambiamenti epocali nei ritmi naturali.
La catena alimentare
Con le fioriture s’innesca un percorso alimentare che passa dagli impollinatori, agli uccelli che se ne nutrono e a salire sino ai predatori. Se questa catena di eventi, per qualche problema s’interrompe, tutto il ciclo ne viene influenzato. Ad accelerare le fioriture sono anche le collocazioni geografiche. Le località meridionali vedevano fioriture anticipate di una settimana, rispetto a quelle più a nord. Le aree urbane a loro volta anticipavano di 5 giorni, rispetto a quelle rurali
Kyoto e i ciliegi in fiore
Lo studio ha rilevato che questi anticipi sono ormai diffusi in tutto il pianeta. La celebre fioritura dei ciliegi, tanto cara al Giappone, da costituirne una festa nazionale, è sempre più anticipata. Nel paese del sol levante conservano registrazioni di ogni fioritura, partire dagli anni ‘50 dello scorso secolo, e sono molto accurate. Gli studiosi di botanica sono particolarmente preoccupati che gli estremi climatici possano arrecare ulteriori cambiamenti. Tutti i sistemi biologici che regolano le stagioni sul nostro pianeta correranno altissimi rischi. Il timore è che solo un’agricoltura di serra possa assicurare adeguati raccolti. La richiesta di cibo è in costante aumento così come il numero degli abitanti del pianeta. Se dovessero crearsi le situazioni per grandi carestie, le emergenze migratorie e il rischio di guerre aumenterebbero in modo cospicuo. Fioriture in anticipo di un mese
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