Una nuova forma per combattere il dolore rivoluzionandone l’approccio.
Un dispositivo solubile che sembra avere un grande futuro nella gestione del dolore, è allo studio in questo momento. Un approccio che vuole arrivare al cuore del problema e che non utilizza gli oppiacei che coinvolgono l’intero corpo, ma mira ad arrivare al centro del dolore. Gli oppiacei hanno una enorme controindicazione, creano dipendenza ed alzano la soglia di efficacia. Un piccolo impianto sottocutaneo potrebbe modificare questo tipo di assunzione e facilitare le vite di milioni o miliardi di pazienti. Far sparire il dolore raffreddandolo
Il dolore con cui convivere
Sono milioni i pazienti che convivono col dolore. Provoca una riduzione della qualità della vita e porta altre conseguenze, come depressione e affaticamento. Una vita a scartamento ridotto che molti baratterebbero con momenti di soppressione del dolore. Il dolore condiziona molti aspetti, ed è proprio partendo da questo assunto, che gli scienziati stanno lavorando. Trovare una soluzione meno impattante rispetto agli oppiacei, regalerebbe momenti di serenità a chi ha quasi dimenticato cosa sia.
30 anni fa
Negli anni ’90 la soluzione di affidarsi agli oppiacei sembrava il passo vincente. Una mossa che le case farmaceutiche hanno saputo sfruttare, con prodotti ad altissimo prezzo, ma che ha travolto molti pazienti. Gli oppiacei sembravano essere la panacea contro il dolore, i medici li prescrivevano a man bassa. Avevano ricevuto false informazioni rispetto al provocare dipendenza, e parevano essere il vero toccasana. Nessuno però, si era accorto delle conseguenze anche a breve termine, o le aveva tenute ben coperte. Una dipendenza sempre più massiccia e difficile da tenere a distanza.
Abuso in agguato
Con la facile prescrizione, gli oppiacei sono diventati sempre più diffusi e venduti. Quando si sono tentate restrizioni e le prescrizioni sono state interrotte, i pazienti hanno cercato soluzioni fai da te. Si sono rivolti al mercato nero degli oppiacei o sono ricorsi all’eroina. Le overdose sono diventate materia quotidiana ed hanno falcidiato un enorme numero di pazienti. Tanto da farla diventare un’emergenza sanitaria. Oppiacei e cannabinoidi hanno ancora molto da dare, ma la loro somministrazione deve essere regolata a dovere, per non correre rischi.
Come ridurre il dolore in modo alternativo
Un dispositivo potrebbe diventare la soluzione del problema. Un sistema di raffreddamento dei nervi del corpo per indurli a non inviare impulsi al cervello. Gli antidolorifici sono molto importanti, e tra loro gli oppiacei rappresentano una quota elevatissima. L’effetto che producono è però rivolto all’intero corpo, non è focalizzato. Il sollievo dal dolore non viene mirato solo all’area interessata. La nuova tecnica si rivolge direttamente ai nervi coinvolti. I nervi e il midollo spinale inviano messaggi interpretati come dolori dal cervello. Se questi nervi vengono raffreddati non inviano i loro segnali e regolano il dolore nelle aree selezionate.
Una sensazione bloccata
Il raffreddamento fa intorpidire i nervi. Raggiunto il nervo interessato viene rilasciato un fluido di raffreddamento che funziona come un circuito. Una sorta di microscopico sistema idraulico che crea un “condizionamento” del nervo. Il paziente può controllare e regolare la temperatura, adattandola ai propri bisogni. Terminato il suo compito il dispositivo dello spessore di un capello, si dissolve in pochi giorni o settimane. Stanno testando il dispositivo sui ratti, ma presto si passerà agli umani, anche per comprendere la frequenza con cui si può ripetere l’esperienza. Al momento il dispositivo non sembra utilizzabile in ambito domestico, ma la tecnica può essere perfezionata. Far sparire il dolore raffreddandolo
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