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Errori nell’ introdurre specie aliene

Errori nell’ introdurre specie aliene

Gli umani credono di poter dominare il mondo a piacimenti e commettono errori gravissimi

Gli esempi sono tanti, specie aliene introdotte per eliminare o ridurre l’influenza di altre specie. Oppure introdotte per la caccia o la pesca. Con conseguenze spesso sfuggite al controllo, e modificazione degli habitat ed ecosistemi, che hanno portato a rimpianti. I siluri rilasciati nelle acque dei nostri fiumi, ad esempio, hanno sconvolto l’habitat, divorando ogni tipo di essere vivente. Ma ci sono esempi ancora più macroscopici, il più folle probabilmente riguarda l’Australia. Errori nell’ introdurre specie aliene

Là sotto molti guai

Il continente “downunder” (là sotto) è stato utilizzato come laboratorio per molte operazioni folli. Che ora non possono essere tamponate, senza sforzi economici immani e l’impiego di moltissimo personale. Il rilascio di un paio di dozzine di conigli, animali non presenti nel continente australe, ha causato disastri, epidemie e carestie. Divorano ogni cosa, compromettono i raccolti, ed essendo conigli, si riproducono a velocità superlativa. Hanno pochissimi nemici naturali, i dingo e poco altro, e sembra impossibile ridurne il numero.

Colture sempre a rischio

All’Australia questa “invasione” provoca oltre 200 milioni di dollari di danni, in ammanchi produttivi agricoli. Inoltre sono una sorta di bomba ecologica, che rischia di far scomparire un elevato numero di piante autoctone. Alcuni botanici ritengono che ci siano quasi 300 piante ed erbe, in pericolo di estinzione. Due sole dozzine di conigli hanno iniziato un’invasione ecologica in Australia. Ora sono 200 milioni i conigli europei che saltellano sul continente, e la cosa più buffa è che tutto è cominciato da sole due stie. C’erano poco più di 20 conigli in quella spedizione proveniente dall’Inghilterra nel 1859, e da lì probabilmente è iniziato tutto.

Errori nell’ introdurre specie aliene

Non erano i primi

Già altri conigli domestici erano stati inviati in Australia nel secolo precedente, ma quelli del 1859 erano selvatici, e di loro sono riusciti a risalire al DNA. Questo ha fatto individuare agli studiosi che fu quel ceppo a moltiplicarsi, e che occupò ogni spazio dove fosse presente vegetazione. Si espansero al ritmo di 100 km l’anno e in 50 anni l’occuparono tutta, tranne i deserti, dove nulla o quasi sopravvive. La colpa sarebbe da addebitare ad un certo Austin che si fece inviare i conigli dal sud dell’Inghilterra. Il ceppo di quell’area è quello determinante anche nella terra dei canguri. Cinque sole femmine di coniglio selvatico hanno creato un problema enorme.

Conigli selvatici

Al contrario degli altri conigli inviati precedentemente, i conigli di Austin erano di origine selvatica. Questo ha favorito la loro capacità di sopravvivere, evitando di essere facilmente cacciati. Erano anche più robusti ed abili a cavarsela in spazi aperti. Inoltre, gli ancor pochi residenti, stavano cercando di liberare spazi per le attività agricole, ed eliminavano i pochi competitor e predatori. Gli hanno in pratica spianato la strada. Ora il problema è molto complesso e difficile da risolvere. La sola caccia non basta a limitarli ed il territorio è talmente vasto che dovrebbero trasformare tutti i downunders in rangers.

Un gatto che si morde la coda

Uno dei pochissimi nemici che i conigli incontrano sono animali anch’essi introdotti: i gatti. Grandi predatori notturni ma poco specializzati, i gatti predano moltissimi animali di piccole dimensioni. Stanno a loro volta portando all’estinzione molte specie, soprattutto uccelli. Questo ha portato ad una limitazione della loro presenza, soprattutto notturna. Gli australiani che posseggono gatti sono pregati di tenere all’interno delle case i loro mici di notte. Un vero gatto che si morde la coda. Errori nell’ introdurre specie aliene

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Errori nell’ introdurre specie aliene che modificano gli habitat e diventano problemi difficili da risolvere come i conigli in Australia
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Olab

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