Un piccolo ritratto ha rivelato alcuni degli aspetti troppo innovativi per l’epoca, di Enrico III di Valois, nella Francia del XVI secolo
Cos’avreste pensato nella Francia del ‘500 se vi avessero detto che il vostro re era bisessuale. Che amava il cross-dressing (vestirsi da donna), le crinoline, le cuffiette di velluto, i belletti e i gioielli. Che aveva una passione per gli orecchini, e le gorgiere inamidate. Che a corte oltre alla favorita circolavano parecchi favoriti, che amavano vestirsi allo stesso modo, ed avevano potere decisionale? Queste erano le voci che circolavano su Enrico III re di Valois, di Francia e Polonia. Sembravano preparate ad arte per sminuirlo e metterlo in difficoltà. Eppure qualcosa di vero c’era e la conferma è arrivata per caso. Enrico III il re che sfidò le norme sessuali
Un medaglione rivelatore
È stato un medaglione venduto all’asta ad incuriosire uno storico collezionista. Ritenuto il ritratto di Sir Walter Railegh ha risvegliato l’attenzione del commerciante d’arte britannico Philip Mould che lo ha acquistato. È un raro ritratto in miniatura di Enrico III, re di Valois, celebre per le sue “stravaganze sessuali”. I cortigiani europei commissionavano questi piccoli ritratti come pegni d’amore o per regalarli ai preferiti. Erano un segno di rispetto e di valorizzazione per chi li riceveva. Perciò una conferma che quel ritrattino mostrava come il re voleva essere ricordato.
Un ritratto anomalo
Il ritratto firmato da Henry di de Court mostra il sovrano che indossa gioielli, una cuffia e una camicia con eleganti volant bianchi. Un’iconografia inusuale rispetto ad altri ritratti del re, di cui si posseggono pochissime versioni. Dopo la rivoluzione francese, possedere ritratti appartenenti alla nobiltà o alla famiglia reale era pericoloso. Poteva portare in carcere o al patibolo, per questo molti dei volti e delle rappresentazioni dei nobili francesi sono scamparsi. Cancellati dalla storia e dalla realtà, per questo sono ritenuti vere rarità.
Una sessualità molto discussa
Gli storici non concordano completamente sulla sessualità di Enrico III che regnò in un periodo segnato da molte turbolenze. Le Guerre di Religione tra protestanti e cattolici erano nel pieno del loro svolgimento nella seconda parte del XVI secolo. Enrico III era bisessuale, ebbe relazioni sia con donne che con uomini. Alla sua corte erano presenti diversi “mignon”, i favoriti maschi, che avevano ruoli di potere e rango sociale. Enrico indossava spesso abiti femminili e amava circondarsi di compagni maschi. Il re donava denaro e attenzioni ai suoi mignon, che portavano scandalo a corte. Portavano i capelli lunghi, arricciati e acconciati, con piccole cuffiette di velluto come facevano le puttane nei bordelli. Le loro camicie di lino erano arricchite da volant inamidati come fini gorgiere.

Quanto reale
Quanto di questo sia reale e quanto utilizzato dai suoi avversari per screditarlo non è chiaro. Una sessualità così inusuale, per la sua visibilità e devianza a quei tempi, fa immaginare che ci sia stata qualche disinformazione. Indebolire gli avversari politici con notizie false è da sempre un fenomeno ben noto. Molti degli avversari politici di Enrico hanno dipinto la sua sessualità come deviante per screditarlo. In Francia la sodomia era considerata un peccato mortale e un reato penale, anche se non perseguita per le classi agiate. Durante tutto il suo regno, le notizie della sessualità di Enrico III erano disponibili per essere utilizzate contro di lui. Ogni volta che la situazione politica lo permetteva, venivano rimesse in circolazione. Probabilmente queste notizie hanno armato la mano del monaco fanatico Jacques Clément, che pugnalò mortalmente il re il 1agosto 1589.
Riportarlo a casa
Ora Parigi sta mostrando il suo interesse per riportare in patria il medaglione. Sono talmente pochi i reperti che fanno riferimento ad Enrico III e a quel periodo storico che sarebbe particolarmente gradito un suo rientro. La miniatura sta aumentando di prezzo sulla scorta di queste notizie, ma il Museo Nazionale del Louvre non sembra intenzionato a mollare la presa. Ha già ricevuto un rifiuto dal proprietario sulla prima offerta, ma sicuramente è un gioco di rimandi e rilanci per spremere il prezzo più alto possibile. Un re chiacchierato ed incompreso su cui si conosce relativamente poco, potrebbe tornare a casa anche se solo in miniatura. Enrico III il re che sfidò le norme sessuali
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