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Energia sostenibile dalle piattaforme in disuso

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Il moto ondoso per utilizzare le piattaforme da dismettere

Le onde potrebbero essere la più grande fonte di energia pulita e rinnovabile non utilizzata nel mondo. Parte da questo assunto la volontà di ENI di riutilizzare le piattaforme che sono a fine carriera e dovrebbero essere smantellate. Il classico due piccioni con una fava. Le piattaforme marine sono complicate e molto antieconomiche da smantellare. Sia per il costo e la pericolosità dell’operazione, sia per la difficoltà di dover smaltire a terra i materiali. Il trasporto in mare di simili strutture non è uno scherzo. Energia sostenibile dalle piattaforme in disuso.

Le onde possono salvare capre e cavoli

Grazie alla elevata densità energetica, all’alta prevedibilità e bassa variabilità, il moto ondoso rappresenta una garanzia per produrre energia sostenibile. Una fonte di energiache si presta ad uno sfruttamento relativamente facile. Il futuro delle piattaforme diventa così possibile e promettente e non destinato a diventare la classica cattedrale nel deserto. Ovvero un altro mucchio di ferro arrugginito che servirebbe solo come supporto alle colonie di cozze. La decarbonizzazione offshore può avere un epilogo positivo in questo modo.

Energia cinetica da sfruttare

Si può trasformare l’energia cinetica delle onde del mare in energie elettrica sostenibile, abbattendo così le emissioni generate. Un cambiamento epocale per uno degli imputati di inquinamento legato alla produzione d’idrocarburi. Il nuovo impianto di produzione elettrica è in grado di trasformare l’energia prodotta dalle onde in energia elettrica. Ha la capacità di adattarsi alle differenti condizioni del mare e garantire un’elevata continuità di funzionamento. Si chiama Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC).

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Impianto ibrido 

L’impianto pilota è integrato in un sistema ibrido,  “unico al mondo”, composto da fotovoltaico e sistema di stoccaggio energetico. Durante i primi test, l’impianto ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kW, ovvero il 103% della sua capacità nominale. Il sistema potrebbe essere utilizzato non solo nelle piattaforme in dismissione ma anche in quelle ancora operative. In questo modo potrebbe fornire l’energia necessaria per il sostentamento della struttura, abbattendo le emissioni in atmosfera. Energia sostenibile dalle piattaforme in disuso.

Stazioni scientifiche marine

Un’altra modalità di riutilizzo è quella del progetto Poseidon. Sviluppato in partnership con CNR, Istituto scienze marine (ISMAR) e Fondazione Cetacea. L’obbiettivo è trasformare le piattaforme inutilizzate, in stazioni scientifiche marine. Le vecchie piattaforme, ad alto contenuto tecnologico, sarebbero interconnesse per lo studio dell’ambiente marino. Il progetto pilota, potrebbe portare alla creazione del primo parco marino tecnologico nell’Adriatico e in Europa.

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Energia sostenibile dalle piattaforme in disuso sfruttare il moto ondoso per ridurre l'inquinamento da idrocarburi e creare un parco marino tecnologico
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