La strategia della condivisione colpevole
Mal comune mezzo gaudio dicevano gli antichi. Il mal comune però non lo causa il singolo cittadino anche se questa è la strategia con cui le multinazionali aggrediscono il problema. Un tentativo di porsi come partecipi di un problema generale e non come gli attori principali del disastro imminente. Perché è colpa tua se c’è il riscaldamento climatico.
Profitto prima di tutto
Non può certo essere colpa di qualcuno che vive in una piccola località l’inquinamento da idrocarburi e da metalli pesanti. E’ vero ognuno di noi può fare la sua parte con scelte ecologiche e consumi intelligenti. Ma non potremo mai fare quanto una grande azienda può fare con le proprie scelte. Basterebbe mezz’ora d’inattività di una grande industria per ottenere lo stesso risultato di milioni di accorti consumatori che seguono il decalogo etico. L’impronta ecologica lo sta a dimostrare. Le impronte di ogni singolo consumatore non arrivano mai a pareggiare quelle dell’industria.
Colpevolizzare tutti
Colpevolizzare tutti è molto più semplice e vantaggioso. Aggiungere un paio di etichette bio, eco-friendly, sostenibile, ai propri prodotti abbellisce la facciata, mentre si continua a partecipare al banchetto e a spolpare il pianeta. La recente idea di oscurare il sole va in quella direzione. Invece di ripulire, ridurre, ripensare gli sprechi energetici e produrre con una nuova cultura green, si cercano palliativi. Oscurare per ridurre l’irradiamento solare e poter continuare ad inquinare impunemente. Ancora una volta profitto a tutti i costi.
Fondi d’investimento
E’ la ricchezza il vero colpevole? Sono i fondi d’investimento che smazzano soldi e sono presenti con quote in ogni società a decidere? Se il requisito principale è dare sempre ragione all’azionista, allora si. I colpevoli sono i ricchi che possono permettersi di usare i loro fondi pensioni per finanziare attività di cui non conoscono nulla. Le cosiddette banche etiche sono una minoranza estrema che non incide sul panorama, mentre i fondi se ne fregano dell’eticità. Money, more and more money(soldi e ancora altri soldi) è il loro credo.
Le scelte che non fa nessuno
Ci sono scelte che non fa nessuno e sono proprio i politici a non prender posizioni. Loro sono facile preda dei poteri forti e delle multinazionali, delle mazzette, delle lobby e della loro fame di potere. Non sanno rispondere al bisogno del pianeta di dare un futuro a chi ci seguirà. Hanno accolto con un ohhh il discorso di Greta Thunberg e l’hanno salutata con un ahhhh di sollievo appena è scesa dal palco. Nessuna risposta per lei e tutti i giovani che sembrano gli unici ad avere paura del futuro.
E’ colpa tua
Allora nuovamente è colpa tua, è colpa di tutti per aver eletto degli incapaci asserviti al potere. Dei politici che non hanno lo sguardo all’orizzonte ma solo al prossimo passo, alla prossima tornata elettorale. Buoni propositi da propagandare in campagna elettorale ma prontamente dimenticati appena riottenuto il seggio. Campagne green che servono come belletto ma che in realtà nessuno vuole veramente cavalcare. Perché sono impopolari, perché costringono a ripensare al modo di vivere, a pesare e misurare la nostra impronta ecologica.

