Si sposta l’assicella, dopo esserci dedicati agli animali e ai frutti ora è il turno di adottare chi si prende cura di loro
Il progetto ha un nome affascinante “Coltivatori di emozioni” e si pone l’obiettivo di salvare il patrimonio agricolo nazionale. Si preoccupa delle microaziende, che sono la stragrande maggioranza nell’agricoltura italiana. Se i contadini riescono a “sopravvivere” del loro lavoro, ci sono speranze di riuscire a rilanciare e salvaguardare il territorio. I piccoli borghi e paesi di tradizione agricola che si sono impoveriti o svuotati sono una quantità enorme. Purtroppo la tendenza non sembra invertire ancora la marcia. Dopo capre e mucche è tempo di adottare un contadino
Centinai di prodotti da riscoprire
Sono centinaia e forse migliaia le colture che rischiano di scomparire, sia per l’esiguità del territorio in cui sono coltivate, sia per le esigenze dell’industria. Troppa diversificazione non interessa a chi lavora i propri ingredienti a tonnellate. Bisogna trovare altri canali che siano interessati ad assorbire piccole quantità. Come sempre sarà il mercato a decretare il successo dell’impresa. Se il consumatore verrà stimolato a riconoscere l’unicità del prodotto, il progetto potrà avere senso.
Adozione a distanza
Non ricordiamo con esattezza com’è cominciato il rituale delle adozioni a distanza. Animali o alberi da frutto, poco importa. Ciò che veramente fa la differenza è che ora si passa da una capretta o un ciliegio a chi di quell’animale o albero si prende cura. Coltivatori di Emozioni è una piattaforma di social farming, nata nel 2016. Un gruppo di appassionati di natura, ha individuato negli anni gli agricoltori da sostenere. Questa adozione simbolica, serve a supportare sia la lavorazione vera e propria, quanto la comunicazione. Uno stimolo e un aiuto agli agricoltori custodi di quelle tradizioni agricole, che rischiano di venire perdute.
Recupero dei terreni
Obiettivo non secondario quello di recuperare le zone che rischiano la degradazione o sono a rischio di abbandono. Il rilancio delle comunità rurali passa non solo attraverso il recupero di alcune coltivazioni ma anche dei piccoli o piccolissimi centri che rischiano la chiusura totale. I progetti di Coltivatori di Emozioni sono diffusi in una dozzina di regioni e si rivolgono a prodotti e colture molto diverse tra loro. Con in più, “un’attenzione ai valori della sostenibilità e della tradizione”, con un impegno etico anche nei confronti dei lavoratori disagiati.
Come adottare
Basta andare sul sito coltivatoridiemozioni.com individuare il progetto preferito ed aderire. L’adesione è possibile in due modi diversi: con l’acquisto diretto o con una donazione in ore di lavoro. Il sito fornisce tutte le informazioni per conoscere meglio i pregi e le unicità di ognuno dei prodotti e delle tradizioni. Inoltre dopo aver aderito potrete ricevere gli attestati sui cicli di lavorazione e sui progressi delle colture. Li potrete seguire direttamente da casa mentre gustate le eccellenze gastronomiche italiane. Dopo capre e mucche è tempo di adottare un contadino.
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