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Donne resilienti in montagna salvano la loro unicità

Donne resilienti in montagna salvano la loro unicità

Si deve soprattutto alle donne se alcune tradizioni alla base della cultura montana sono salve

É ciò che hanno dibattuto alcuni giorni fa nel Castello del Buonconsiglio a Trento in un convegno dedicato alle minoranze. Se ancora si può parlare di radici cimbre, ladine o mòchene è proprio per il grande lavoro svolto dalle donne di montagna. Sono loro che hanno svolto un’opera fondamentale negli anni. Donne resilienti in montagna salvano la loro unicità

Gestione della famiglia e dell’azienda

Le donne hanno dovuto caricarsi sulle spalle tutte le azioni che hanno permesso alle famiglie di sopravvivere. Il loro lavoro comprendeva ogni funzione passando dalla gestione della famiglia, dell’economia domestica, dall’educazione dei figli e nell’insegnamento delle tradizioni. Azioni che diventavano ancora più importanti nei territori dove vivono le minoranze linguistiche. La salvaguardia della lingua, che già è di nicchia e rischia di essere assorbita, è affidata soprattutto alla parte femminile della comunità.

Donne resilienti in montagna salvano la loro unicità

La montagna si spopola

Il grande rischio dello spopolamento preoccupa per le conseguenze che accadrebbero al territorio. Il fenomeno va contrastato, ed esiste un progetto in ambito provinciale di Coliving per mantenere l’esistente. Le donne, in modo particolare, hanno un ruolo rilevante, per evitare questo svuotamento. Infatti sono loro ad essere artefici della resilienza. Le donne sono vulnerabili ma non sono deboli, la formula patriarcale della società montana, ha svuotato i paesi, e loro hanno creato radici ancor più profonde. Gli uomini sono scesi a valle, o sono andati all’estero in cerca di lavoro, le donne hanno saldamente tenuto le redini delle aziende familiari e sono rimaste sul territorio.

Minoranze migranti

Le piccole comunità, le minoranze di mòcheni, ladini e cimbri da sempre collocate in aree molto limitate sui monti, sono sempre state soggette a migrazioni. La popolazione maschile spesso si allontanava per stagioni lunghissime, che potevano essere anche di anni. Le madri in questo caso fungevano da genitore unico e punto di riferimento per trasmettere le tradizioni e l’educazione. A loro era affidata la capacità di governare l’economia familiare e mantenere la famiglia e i figli. Le donne hanno dovuto imparare a svolgere ognuno dei ruoli, maschile e femminile. Lavorare nei campi, allevare, educare i bambini, cucinare, comprare, vendere, difendere i campi o tramandare i saperi. Donne resilienti in montagna salvano la loro unicità

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Donne resilienti in montagna salvano la loro unicità, hanno dovuto svolgere i ruoli di uomo e donna per preservare le tradizioni
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