identificato il gene che sarebbe responsabile
Provate a immaginare a quanto potremmo soffrire di meno se il dolore e l’interruttore che lo spegne venisse trovato e potessimo usarlo a piacere. Forse non siamo più così lontani e tutto nasce da una signora scozzese. Jo Cameron non sente il dolore e la sua storia è piena di episodi che potrebbero far sorridere.
Un braccio rotto a 8 anni
La signora Cameron ricorda che a 8 anni si ruppe un braccio ma nessuno lo seppe per 6 giorni, semplicemente perché a lei non faceva male. Ci sono contropartite importanti a questa incapacità di soffrire. I segnali del corpo in caso di malattia non arrivano. Trovarsi a zoppicare perché la testa del femore è spezzata, ma non avvertire male, non è divertente. Eppure è proprio quanto è successo alla signora Cameron
Niente morfina in ospedale
Dopo la sostituzione del femore le hanno somministrato la regolare dose di morfina che però l’ha fatta vomitare. La signora ha superato la fase post-operatoria con semplice paracetamolo. Mentre era in ospedale i medici si sono accorti di altri problemi e la hanno operata ad un pollice colpito da artrosi. Un intervento celebre per la sua dolorosità. Anche in quel caso nessun antidolorifico “serio”, ma solo paracetamolo per riprendersi.
Controllo del DNA
Insospettiti da questo inusuale super-potere della signora hanno fatto ricerche sul suo DNA. Hanno rintracciato un gene modificato il FAAH-OUT che influenza l’attività di un altro gene FAAH. Gli studiosi già avevano tentato di interferire su quel gene senza successo, ora l’identificazione di questa variazione -OUT potrebbe aprire nuove strade. FAAH interrompe un neurotrasmettitore che controlla memoria, dolore e umore. Si comporta come il thc della cannabis, ma nella signora il neurotrasmettitore non viene invitato a reagire.
Niente panico
Una delle funzioni non sollecitate è quella del timore, del panico. La signora conserva sempre aplomb anche di fronte a casi eccezionali come un incidente in auto. Appena si scoprirà esattamente come quel gene lavora si potranno aiutare milioni di pazienti che vivono con dolori permanenti e ridare loro speranze di vita. Ci sono controindicazioni che devono essere ben presenti se si arrivasse ad attivare quel click. L’impossibilità di attivare gli allarmi che il corpo c’invia. La signora Cameron a volte si appoggia alla stufa e si accorge di quanto sia bollente solo quando sente odore di bruciato della sua pelle.
Un caso italiano controcorrente
Gli studiosi tengono un basso profilo proprio perché conoscono una famiglia italiana che non prova dolore. A differenza della signora scozzese però il gene ad aver subito una variazione è lo ZFHX2. Questo apre la porta ad una differente collocazione dell’interruttore del dolore.

