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Dobbiamo restituire le opere d’arte rubate?

dobbiamo restituire le opere d'arte rubate

Un collettivo di artisti di origini africane chiede che tutti i manufatti sottratti durante il colonialismo siano restituiti ai paesi d’appartenenza

Cominciamo dalla fine. 5 attivisti sono stati arrestati a Parigi per aver cercato di sottrarre e riportare al paese d’origine un manufatto di arte etnica. Tutto è accaduto al bellissimo e assolutamente da visitare,  Museo di Quai Branly dedicato a Jacques Chirac. Uno dei musei più ricchi al mondo di manufatti provenienti dalle culture native di tutto il mondo. Almeno 70.000 pezzi delle collezioni provengono dall’Africa sub sahariana. Sono oggetti acquistati, requisiti o ottenuti durante il periodo coloniale. Dobbiamo restituire le opere d’arte rubate?

È giusto restituirle

Le opere appartengono ai paesi originari, sono parte integrante della loro cultura e solo una piccola parte non è stata regolarmente acquistata. Il dibattito se renderle o meno continua, e c’è una base etica da non sottovalutare su cui fare affidamento per disquisire sul tema. L’Italia se potesse riavere tutte le opere sottratte durante i secoli a causa di guerre o incauti acquisti, diverrebbe un solo gigantesco museo. La percentuale dei capolavori artistici custoditi sul nostro territorio è immensa, se rientrassero i pezzi mancanti, salirebbe forse all’80% del patrimonio artistico mondiale.

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Non tutto è stato rubato

Va fatta chiarezza però sul gran numero di opere che sono state vendute a privati o musei in modo regolare. Per intenderci la Gioconda in Italia non la rivedremo mai. Ma molti dei capolavori svenduti dai cercatori di tesori ai collezionisti, senza autorizzazioni, dovrebbero rientrare. Ma torniamo a Parigi. Il direttore del museo assicura che una approfondita indagine sulla provenienza dei manufatti è ancora in corso. Sinora sono pochissimi i pezzi riconosciuti come sottratti con la forza. Molti sono stati donati o riportati dai missionari, perciò il tipo di azione dimostrativa portato avanti dagli attivisti non ha senso.

Restituzioni al Mali e al Benin

Sinora i pezzi restituiti perché non rientravano tra le donazioni o gli acquisti, sono pochissimi. 26 pezzi verranno restituiti il prossimo anno al Benin, mentre una spada storica è stata resa al Mali. La restituzione necessita di una ricostruzione storica di come è arrivato il manufatto. Ogni pezzo deve essere controllato e censito. Non è possibile chiedere una restituzione massiccia senza prove. Gli attivisti replicano che non solo le opere devono essere rese, ma anche il denaro che hanno contribuito a raccogliere nelle esposizioni.

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Protesta in un momento topico

La protesta arriva in un momento topico. Dopo la morte di George Floyd le manifestazioni del “Black Lives Matter” hanno scaldato gli animi. Processi sommari di accuse di schiavismo sono stati celebrati nei confronti di personaggi celebri. Alcune statue sono state abbattute, tra queste anche quella di Cristoforo Colombo. Mentre in Italia la statua di Montanelli a Milano è stata imbrattata di vernice rossa. Una reazione furente, che meglio avrebbe sottolineato la negatività dei soggetti abbattuti, aggiungendo anziché togliere. Una targa in grado di spiegare le esecrate azioni dei vari Churchill, Colombo o Montanelli, renderebbe un miglior servizio alla storia e alla memoria. Dobbiamo restituire le opere d’arte rubate?

Credits: LuigiCarnevali/Oficina

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Dobbiamo restituire le opere d’arte rubate? un collettivo di artisti africani chiede al Quai Branly di Parigi di restituire tutte le opere d'arte etniche
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