Ultima fermata Crotone per la parità
Diritti un volantino della Lega riporta le donne a casa a far la calza. Forse si rivelerà uno scherzo ma se non lo fosse sarebbe di un cattivo gusto davvero unico. Un volantino della Lega snocciola un elenco di luoghi comuni maschilisti che nemmeno al Bar Sport. Alla domanda retorica Chi offende la dignità delle donne? vengono allegate una serie di risposte, grevi con concetti molto discutibili.
Zitta e stai al tuo posto
Riassumibili in un generico “Donna stai al tuo posto e non rompere le scatole”. Torna a comportarti come cento anni fa e non osare chiedere parità di diritti, anzi non chiedere nessun diritto. Due punti sono un mirabile esempio di controcultura (ma è possibile parlare di culture in questo caso?) Chi sostiene una cultura politica che rivendica sempre più marcata e assoluta l’autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo. Chi contrasta culturalmente il ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sosteno della vita e della famiglia. Sferruzzare la calza e gravidanze a iosa. E’ questo il tipo di femminilità proposta dai leghisti crotonesi.
Tutte le figure deboli raggruppate in uno zibaldone
Non si arresta qui il delirante messaggio coinvolgendo tutte le figure deboli. Chi strumentalizza la donna, come anche i migranti e i gay per finalità ideologiche al solo scopo di fare una rivoluzione e rendere sempre priva di punti di riferimento certi la società. Uno zibaldone che fa leva sui peggiori bassi istinti accomunando i simboli del macho italico. Mettendo nello stesso panino come fossero strati di prosciutto, i diritti di donne migranti e gay. Toglie i riferimenti certi, essere donna, migrante o gay. Gli toglie l’aria qualcuno che vuole avere gli stessi diritti. Poverini questi leghisti sbandati che non sanno più come comportarsi, se gli vengono a mancare i caposaldi Dio Patria e Famiglia. Stanno forse auspicando di riaprire qualche forno ad Auschwitz per togliere di mezzo chi gli da fastidio?

Oscurantismo alla Pillon
Questa politica greve è la stessa che propugna Pillon e le sue teorie oscurantiste. Non ci meraviglieremmo se l’attacco ai diritti delle donne puntasse dritto ad abolire la 194. Di fatto depotenziata con l’assurda possibilità dell’obiezione di coscienza. La cosiddetta famiglia tradizionale, tanto cara agli integralisti alla Pillon viene svilita ogni giorno da scelte politiche maleodoranti. Ogni giorno assistiamo a femminicidi (altri 2 ieri) che basano la loro inconsistenza morale sulla cattiva educazione. Brutale senso di possesso, che non consente mai alle donne di cominciare una nuova vita, senza di loro.
Sono maleducati
L’esempio dei giovanissimi che violentano una ragazza nella Circumvisuviana di Napoli dovrebbe suonare come un campanello d’allarme. Viene invece sottolineata con una scrollata di spalle, con un “sono sbandati, sono ragazzi“. Forse perché sono italiani? Sono maleducati, educati in modo orribile, ed aiutati nel loro non essere veri uomini da un lassismo irritante. La sentenza di pochi giorni fa che ha ridotto l’ergastolo ad un femminicida perché preda di un impeto emotivo, suona come una giustificazione. “Fate pure, continuate ad ammazzarle, tanto siete giustificati da una tempesta emotiva“. Quindi qualsiasi pazzo può commettere qualsiasi abominio e non verrà punito nel giusto modo. Una sentenza che crea un pericoloso precedente. E a questo si aggiunge il volantino della Lega di Crotone!


