Benessere

Diffondiamo il muro della gentilezza

Diffondiamo il muro della gentilezza

Un luogo dove lasciare  gli indumenti che non usiamo più

Il muro della gentilezza sta arricchendo molte città. E’ un’idea semplice e tuttavia innovativa. E’ un angolo, una parete, uno spazio all’aperto dove poter lasciare gli indumenti di cui non si ha più bisogno. In modo che altri meno fortunati possano approfittarne. L’idea non è nata nell’opulento mondo occidentale ma in Iran.

Cappotti, giacche, maglioni, sciarpe, guanti, cappelli, calzettoni e coperte lasciate a disposizione di chi più ne a bisogno. E’ ovviamente più utile nella stagione invernale quando il freddo rende difficoltosa la vita dei senza casa. Un’azione solidale, etica, di sostegno a chi non chiede nulla e diventa invisibile. Qualcuno ha scritto sul muro “Se non ne hai bisogno lascialo. Se ne hai bisogno prendilo” ed ha appoggiato ad un gancio degli abiti. Altri si sono associati aggiungendo ganci attaccapanni e lasciando altri abiti. L’esempio ha creato una immediata eco amplificata dalla rete dei social.

Emulazione spontanea

L’emulazione spontanea di questa apparentemente piccola azione di gentilezza ha dato il nome a questa sensibilizzazione. Il “muro della gentilezza” è diventato il modo più semplice per mostrare attenzione ai più deboli. In molte città è diventato uno spazio civile. Muri colorati con ganci e cartelli condividono l’idea e invitano tutti a ripetere il gesto. Un invito alla solidarietà e a ripensare allo spreco, non solo alimentare.

I muri da divisori diventano simboli di condivisione

I muri diventati recentemente simboli di divisione ed indifferenza, trasformati in simbolo di condivisione. Questa iniziativa, ha dato una mano concreta a molte persone. L’idea del muro è stata ripetuta in Cina, Indonesia e India. Curiosamente paesi dove la ricchezza è ancora appannaggio di pochi. Sono i poveri i primi a non aver timore di condividere. Un’agenzia immobiliare svedese ha creato uno spazio pubblicitario per un muro della gentilezza. Con questo gesto ha condiviso i propri auguri di Buon Natale con un gesto veramente solidale, etico e cristiano

Presenti anche in Italia

Anche in Italia l’operazione ha avuto molti followers. Nel paese dove esiste la tradizione del “caffè o del giocattolo sospeso”, un’azione così semplice non poteva passare inosservata. Coperte cappotti e calzettoni sono apparsi sui muri di Monza, Parma, Palermo, Borgo san Lorenzo, Roma, Milano. A Latina sono apparsi messaggi nelle lingue più disparate perché il gesto venisse compreso da più persone possibile. A Bologna giocatoli, libri ed altri generi di conforto sono apparsi all’esterno di un asilo nido. Anche i bambini e le loro famiglie sono stati sensibilizzati al problema ed hanno contribuito con altri oggetti ed indumenti che non usano più. 

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Il muro della gentilezza E’ un angolo, una parete, uno spazio all’aperto dove poter lasciare gli indumenti di cui non si ha più bisogno per i bisognosi
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