Si torna all’antico per promuovere il riciclo di bottiglie di plastica e lattine
Fino a 50 anni era usuale riportare al negozio o ai primi supermercati i vuoti di vetro per rifornirsi di latte o altri liquidi. Poi è arrivata la cultura del consumo facile e le cauzioni sono state ampiamente dimenticate. Andare a far la spesa con la reticella dei vuoti è diventato un gesto e un’azione demodè. Per favorire la restituzione dei vuoti veniva fatta pagare una piccola cauzione, a volte impersonificata da un gettone, che veniva resa al ritorno del vetro. I ragazzini se trovavano bottiglie abbandonate le collezionavano per ottenere la restituzione e comprarci caramelle o figurine. Scena da un passato remoto, che però, potrebbe tornare. Deposito su cauzione
Leggi tuttoIn UK parte una campagna per stimolare il riciclo
Passa proprio per le bevande imbottigliate in plastica vetro o lattina. I consumatori dovranno pagare una cauzione proprio come un tempo, che gli verrà restituita quando riporterà il contenitore. L’obiettivo è molto alto, ma in Inghilterra credono di riuscire a ridurre il numero dei contenitori gettati dell’85% in tre anni. Un traguardo etico importante che vuole ridurre drasticamente il numero dei contenitori abbandonati come rifiuti di zero valore. Sono numeri enormi, nel solo Regno Unito vengono consumati 5 miliardi di bottiglie di vetro, 9 miliardi di bibite in latta e 14 miliardi di contenitori di plastica.
Cominceranno Inghilterra Galles e Irlanda del Nord
La nuova misura entrerò in funzione nella seconda metà del 2025 e coinvolgerà all’inizio Inghilterra, Galles ed Irlanda del Nord. La Scozia che ha dato l’esempio, già lo attua, anche se con qualche variante. Non si sono verificate al momento proteste per il nuovo sistema che è decisamente semplice. Anche se i produttori hanno messo qualche intralcio per far rinviare la messa in pratica, tutto prosegue. Il consumatore al momento dell’acquisto di una bevanda paga per il contenitore una cauzione che viene aggiunta al prezzo del prodotto. Quando restituisce l’imballaggio, questa gli viene restituita totalmente con uno storno sul prossimo scontrino.

Un poco a macchia di leopardo
Nei tre stati non ci sarà un’unicità d’azione, qualcuno la applicherà a tutti i contenitori, qualcuno escluderà il vetro. Uno spreco di risorse, per un’azione che avrebbe coinvolto una sola azione d’informazione e che rischia lo spezzatino. Genererà confusione? Probabile. Escludere il vetro, uno dei materiali più facilmente riciclabile, sembra una mossa poco saggia. Ma le cose potrebbero mutare nuovamente prima dell’entrata in funzione della nuova legge.
Quanto costerà?
Non è ancora stato deciso quanto costerà la cauzione. Da un sondaggio rivolto ai consumatori è arrivata una risposta chiara. 20 centesimi al pezzo è un costo equo per invogliare a riciclare. Un’apposita commissione s’incaricherà di decidere anche questo. Ora sarà necessario creare una struttura e una rete in grado di utilizzare al meglio il sistema della restituzione. Anche grandi aziende produttrici sono coinvolte positivamente nel sistema di resi, per abbattere il volume dei rifiuti.
20 punti percentuali
La commissione incaricata di studiare i costi ha individuato in 20punti percentuali l’aumento dei contenitori riciclati, passando dagli attuali 70%, al 90%. Alcuni comuni lamentano che la gestione, così generalizzata, potrebbe sottrarre entrate, poiché verrebbero a mancare le risorse da riciclo. Sono ovviamente i comuni più virtuosi, che già sono in possesso di sistemi di riciclo efficienti dei rifiuti urbani. L’incentivazione dell’economia circolare è però un vantaggio per tutto il paese. Un aspetto che interessa tutte le nazioni che volessero imitare la resa con cauzione. Il sistema ha dimostrato di funzionare egregiamente in Finlandia, Norvegia e Germania. Coinvolgere personalmente i consumatori contribuisce a creare una cultura di maggiore attenzione ecologica. Un aspetto sempre più importante perché tutti diano il loro contributo. Deposito su cauzione

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