Inquinamento e specie animali a rischio
Scordatevi i paesaggi incantati del “Signore degli anelli” la Nuova Zelanda ha avuto un brusco risveglio. La purezza neozelandese su cui l’ufficio del turismo locale ha fortemente puntato non esiste quasi più. E’ una grande delusione ecologica quella della Nuova Zelanda
Un rapporto scoraggiante
I dati del recente rapporto sull’inquinamento pubblicato in questi giorni, svela che non c’è nulla di puro nemmeno ai nostri antipodi. Sono 75 le specie animali e vegetali che sono scomparse da quando gli insediamenti umani sono iniziati. Molte altre sono in pericolo, le specie di uccelli a rischio estinzione sono quelle oceaniche o che vivono sul bordo del mare. Due terzi dell’ecosistema ecologico neozelandese è a rischio di collasso, e in questo caso il peggioramento è stato rapido. Sono bastati 15 anni per cambiare in modo vistoso le condizioni
Troppi ritardi e rimandi
La situazione era stata segnalata dagli esperti dei temi ecologici, ma il governo non ha preso in considerazione i loro allarmi. Hanno creduto che fossero eccessivi e infondati, ma ora il risultato da loro ragione. Occorre correre ai ripari. Le cause del mutamento sono dovute all’opera degli uomini. Gli allevamenti intensivi di mucche e pecore e l’alto uso di fertilizzanti ha condannato le acque interne. Il 60% dei pozzi è inquinato da E.Coli . La promessa di rendere di nuovo fiumi e laghi idonei per poterci nuotare per la prossima generazione non sembra mantenibile.
Il pesce d’acqua dolce è a rischio
Il rapporto segnala come il 75% delle specie ittiche di laghi e fiumi sia a rischio d’estinzione anche per la presenza di nitrati. Anche molti degli insetti sono a rischio di scomparsa. Gli ecologisti segnalano come l’uso massiccio di fertilizzanti, le irrigazioni e le troppe mucche siano le cause principali della crisi delle acque dolci.
C’è speranza
Il governo neozelandese pone l’accento sulla possibilità di risolvere questi problemi. “Se non ce la fa la Nuova Zelanda a rimettere in sesto il bilancio ecologico, allora nessuno al mondo può farcela“. I cambiamenti climatici hanno accelerato i processi e anche qui cominciamo a risentire del riscaldamento globale. Il riscaldamento degli oceani e delle temperature sulle isole non aiuta. La Nuova Zelanda non ha molte protezioni naturali marine, se il livello delle acque dovesse aumentare i problemi si accentuerebbero.
I Maori temono i segnali delle balene
I Maori, la popolazione locale è spaventata dai segnali che arrivano dalle balene, Da sempre animali totem e vero tesoro (taonga) delle loro tradizioni. Aumentano gli spiaggiamenti e aumentano il numero delle balene che vengono a morire a riva. Le cause sono ignote ma i Maori pensano che sia a causa delle variazioni che gli umani hanno apportato al mare e al clima. Nella cultura di Aotearoa (Nuova Zelanda in maori) le balene si offrono in sacrificio quando sanno che stanno per morire. Balene e Maori hanno comuni progenitori secondo le loro leggende, e si gettano sulla spiaggia per unirsi ai loro parenti ancestrali.
Le morti per spiaggiamento sono troppo numerose
Qualcosa tormenta le balene, le loro morti per spiaggiamento sono troppo numerose, i Maori sono sempre più preoccupati. Nel loro rituale dovrebbero attendere che le balene spirino sul bagnasciuga prima di poterle avvicinare. Danno ad ognuna di loro un nome proprio e intonano un canto di preghiera (karakia), prima di prendere possesso dei loro corpi. Le labbra gli occhi, i fanoni e le ossa sono utilizzati per i riti tribali. Altre parti dei loro corpi verranno trasformati in unguenti e medicinali, mentre le carni verranno consumate. Ora però cercano di respingerle in mare, non sono più sicuri che stiano cercando di riunirsi a loro.
Il loro canto è di disperazione
I maori raccontano che il canto delle balene è cambiato, è un canto disperato. I loro animali totemici sono ammalati e cercano di scappare da un oceano troppo inquinato. Lo hanno detto al governo molte volte ma sono rimasti inascoltati. C’è più attenzione da parte di associazioni di volontari che raccolgono fondi, ma nessuno ascolta veramente i loro canti. Non serve a nulla venire in Nuova Zelanda ad abbracciare una balena morente, per salvarla bisogna trovare le cause del suo spiaggiamento. Nessuno crede alla spiritualità che ci accomuna e che ci lega, ma le balene stanno cercando di dirci qualcosa. La delusione ecologica della Nuova Zelanda.

